domenica 20 Luglio 2025

A pancia piena

Antonio

Ad Antonio sono sempre piaciuti i panini. In un mondo in cui crescendo si è perso la dolcezza.

Antonio è sempre stato morbido. In un mondo in cui crescendo ha perso le dimensioni.

Da piccolo, mi racconta la moglie, era preso in giro per il suo giro vita. All’intervallo mangiava il panino con il salame preparato dalla sua mamma. Ma lo mangiava da solo, seduto al banco, quasi nascondendosi perchè si vergognava e temeva i commenti sgradevoli di compagni che si pensavano simpatici e non capivano di essere bulli.

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Da Archivio Personale. Crato con ChatGPT

Ogni intervallo trascorso in questo modo, da solo ma a pancia piena. Fino ad un mattino fino a quel momento come al solito incolore ed insapore, quando una compagna che odia i soprusi decide di schierarsi dalla sua parte ed al suo fianco. Antonietta il suo nome.

Da allora ogni panino è stato condiviso e quella compagna non ha più cambiato il suo posto nel mondo.

Quel bambino è diventato prima un adolescente a cui piaceva mangiare e poi un adulto pasciuto.

Quella bambina è diventata prima commensale, poi amica, quindi confidente e poi moglie. E cuoca di fiducia. Sempre allo stesso posto del mondo – al suo fianco.

Con l’età, Antonio è cresciuto anche di peso. La sua stazza è stato la sua armatura, la sua difesa ed il suo difetto. Negli anni la sua forza fisica ha lasciato lo spazio alla difficoltà a muoversi, alla fatica sempre maggiore, poi alla sensazione di fiato corto, per sforzi sempre più lievi.

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Da Archivio Personale. Crato con Copilot.

Arriva il tempo dei ricoveri ospedalieri, dei periodi riabilitativi sempre meno efficaci, dell’ossigeno domiciliare, compagno sempre pù necessario; in un corpo ed in una vita in cui tutto veniva meno, il panino, insieme ad Antonietta, restavano le uniche costanti. Entrambi, ad aspettarlo al suo rientro dall’ospedale, come a festeggiare un nuovo inizio o forse una vecchia fine.

Fino all’ultimo viaggio – questa volta di sola andata. Questa volta non basta l’ossigeno, non basta la maschera quella claustrofobica per farlo respirare, non basta la moglie e la sua compagnia. Non serve più nulla. Antonio questa volta rischia di non mangerà più il suo panino.

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Da Archivio Personale. Crato con ChatGPT

E’ sera nel reparto di terapia subintensiva e nella vita di Antonio quando mani generosi di una infermiera scrupolosa gli regalano l’ultimo pane e salame. A stomaco pieno, Antonio si addormenta e non si sveglierà più. Sembrando felice. A noi piace poter pensare che quel panino sia stata quasi buono come quelli che la mamma le preparava da bambino. E che da oggi spero possa continuare a mangiare. In altri mondi, in altri modi, senza più nascondersi.

io non so dove vanno le persone che muoiono ma so dove restano
Antonie de Saint-Exupéry - Il piccolo principe

Autore

  • Davide Tizzani

    Specialista in Medicina Interna, ma specializzando ancora nell'anima. Esperto di Niente. Interessato a Tutto. Appassionato delle tre E: ecg, ega, ecografia. @DavideTizzani |

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3 Commenti

  1. Molto toccante, grazie davvero Davide per condividere questi spunti di riflessione che vanno ben oltre la “sola” pratica medica, spaziando dentro la variegata umanità che attraversa le sale di ogni Pronto Soccorso e anche altre sale ben più intime che albergano in noi.

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