Se proprio dovessimo scegliere un’aritmia da trattare credo che tutti o quasi, ( c’è sempre qualcuno che predilige lo spasmo delle proprie coronarie nella vita), sceglieremmo la TPSV
E’ raro, infatti, che metta a rischio la vita del paziente e ci da spesso l’opportunità di fare un figurone con le manovre vagali.
Non sempre queste però funzionano, ed allora , quali farmaci usare?
E’ stata recentemente pubblicata sull’European Journal of Emergency Medicine una metanalisi sull’efficacia ed il profilo di sicurezza dei due farmaci più comunemente impiegati in queste situazioni: adenosina e verapamile
Eur J Emerg Med. 2011 June; 18(3):148-52
Quali sono stati i risultati ottenuti analizzando 8 trials risultati eligibili dopo una ricerca nei principali database?
L’efficacia nel ripristino del ritmo sinusale è sovrapponibile ed è intorno al 90%.
L’adenosina come prevedibile è gravata da una lievemente inferiore quota di effetti collaterali, in fattispecie l’ipotensione.
Gli autori concludevano sostenendo che la scelta dell’antiaritmico quindi, andrebbe valutata caso per caso coinvolgendo nella decisione anche il paziente.
Non credo che i risultati di questo studio cambieranno la nostra pratica clinica.
L’adenosina ha dalla sua la rapidità di azione ma per contro richiede una certa destrezza nella somministrazione (bolo + pushing). Ed è inoltre molto più costosa.
Il verapamile certo non ci piace somministralo quando il paziente non ha un gran pressione, il che non capita infrequentemente.
Io ,da tempo, lo preferisco all’adenosina ma ovviamente questa è una scelta del tutto personale.
Qualcuno poi, al fine di contrastare l’ ipotensione, è solito somministrare calcio prima del verapamile, ma questa è un ‘altra storia che magari affrontermo in un altro post
E meglio ancora il diltiazem, meno inotropo negativo!