Le reazioni allergiche gravi a vaccini rappresentano un’evenienza rara e sono stimate a circa 1,31 casi per milione di dosi. Nel caso del vaccino contro il COVID-19 i primi dati emersi dagli USA mostravano un tasso di 11,1 casi per milione di dosi somministrate. Al fine di non escludere a priori tutti i soggetti allergici dalla vaccinazione risulta fondamentale fare chiarezza.
Siccome le anafilassi per i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna sono insorte alla prima dose è stato ipotizzato il ruolo di una sensibilizzazione latente. L’allergene ritenuto responsabile è il polietilene glicole (PEG), un polimero non ionico, anche detto Macrogol, noto in letteratura medica per essere causa di severe reazioni allergiche di tipo IgE-mediato. Il PEG è uno stabilizzatore del layer idrofilico utilizzato principalmente in campo farmaceutico e nella produzione di cosmetici.
Per tale motivo le società europee ed italiane di Allergologia e Immunologia Clinica hanno raccomandato una valutazione specialistica prima del vaccino per i pazienti con storia di pregresse anafilassi, asma bronchiale non controllato, mastocitosi oppure in caso di allergia nota a PEG, Polisorbati e Olio di ricino poliossile 35.
Ho avuto in passato un’anafilassi posso fare il vaccino?

In caso di pregresse anafilassi con coinvolgimento cardiocircolatorio e/o respiratorio da alimenti, lattice, farmaci iniettabili-vaccini non contenenti PEG o Polisorbati si può procedere alla vaccinazione in ambiente standard tenendo, però, il paziente in osservazione prolungata (60 minuti).
Sono asmatico posso fare il vaccino?

In caso di asma grave non controllato nonostante la terapia ottimale o di asma severo controllato ma con anamnesi positiva per pregresse reazioni anafilattiche, si consiglia di effettuare la vaccinazione in ambiente protetto con osservazione prolungata (60 minuti). Per tutti gli altri pazienti con allergopatia respiratoria di grado lieve e moderato la vaccinazione può essere effettuata in ambiente standard con osservazione di 15 minuti.
Immunoterapia specifica e farmaci biologici
E’ possibile effettuare la vaccinazione sia nei pazienti in trattamento con farmaci biologici per asma o orticaria cronica, sia in quelli sottoposti a immunoterapia specifica sublinguale o sottocutanea, ma è consigliabile posticipare la somministrazione di 48-72 ore.
..e in caso di disordini mastocitari?
I pazienti con mastocitosi sistemica hanno un rischio maggiore rispetto alla popolazione generale di rilasciare mediatori e sviluppare quindi reazioni allergiche. Nonostante non vi siano attuali evidenze di incremento del rischio di anafilassi, sembra prudenziale effettuare la vaccinazione anti COVID-19, previa premedicazione, in ambiente protetto con osservazione prolungata. In caso di pregresse reazioni da ipersensibilità con altri vaccini o in presenza di sintomi non controllati si consiglia di effettuare la vaccinazione in presenza di un rianimatore e con un’osservazione clinica di 24 ore.
Allergia a PEG o Polisorbati
Se il paziente è allergico al polietilene glicole o ai suoi derivati con diverso peso molecolare oppure scopre di esserlo durante l’attuale campagna vaccinale, NON deve essere sottoposto a vaccinazioni con farmaci contenenti PEG o Polisorbati, la cui cross-reattività è nota in letteratura.

In sintesi, è opportuno che la campagna vaccinale prosegua per ottenere la HERD Immunity ma deve essere effettuata in un setting adeguato da parte di personale in grado di riconoscere e trattare prontamente i sintomi delle anafilassi, i cui primi tre punti cardine ricordiamo essere porre il paziente in posizione supina, somministrare l’adrenalina intramuscolo e infondere cristalloidi tramite accesso venoso.
I soggetti con comuni allergie a lattice, alimenti, inalanti e insetti non hanno rischi maggiori di sviluppare allergie ai vaccini a mRNA (Pfizer-BioNTech e Moderna). Anche se questo tema è in continua evoluzione, al momento l’unica vera controindicazione assoluta risulta essere l’allergia al PEG o ai Polisorbati.
Bibliografia
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Ciao Luca, grazie del contributo interdisciplinare!
Quindi chi ha avuto una reazione allergica alla prima dose, non può effettuare la seconda nemmeno dopo preparazione perché inficerebbe sull’efficacia?
A una conoscente, asmatica e che ha avuto angioedema a seguito della prima dose Pfizer, il servizio di allergologia non ha dato indicazione a eseguire la seconda somministrazione ma a tentare l’immunizzazione con un ciclo di Moderna. Trova razionale questo approccio, se pensiamo che l’allergene sia il PEG?
Grazie.
Giulia Sbiroli – SS MEU (Torino)
Ciao. Al momento non possiamo testare direttamente il vaccino, perché come spesso accade nelle allergie a farmaci, non abbiamo test standardizzati. Al momento in caso di sospetta reazione allergica alla prima dose diversa dall’anafilassi, si possono fare test cutanei per PEG e polisorbati e in caso negatività si può fare la seconda dose con un protocollo specifico di desensibilizzazione. In caso di positività del test o reazione allergica grave si consiglia un vaccino diverso e soprattutto con eccipienti diversi (sia Pfizer che Moderna contengono PEG 2000).