Nel nostro lavoro tutti conosciamo dei “trucchi “, cose magari che ti hanno insegnato quando hai iniziato a lavorare di cui non ti sei mai sognato di verificare se avessero evidenza scientifica. Hai anziato a farle, hai visto che funzionavano e sono entrate a far parte del tuo bagaglio professionale
Siamo quindi contenti quando vediamo che questi “trucchi” ricevono conferme in studi ufficiali. Sto parlando nello specifico della pratica di riscaldare l’anestetico da utilizzare per l’anestesia locale
Tutti noi sappiamo che anche quando dobbiamo applicare un solo punto di sutura è preferibile praticare un’anestesia locale e che questa è piuttosto dolorosa.Non tutti, almeno questa la mia esperienza, sanno però che è possibile ridurre il dolore dell’anestesia riducendone l’acidità mescolando del bicarbonato e/o riscaldando l’anestetico stesso.
Sono stati pubblicati diversi lavori sull’argomento ma proprio nel numero di Luglio degli Annals of Emergency Medicine è stata pubblicata una revisione sistematica e metanalisi sull’effetto benefico nel ridurre il dolore nell’anestesia locale da parte del riscaldamento dall’anestetico.
In 16 studi veniva utilizzata la lidocaina in 1 la bupivacaina ed in 1 la procaina.
L’anestetico veniva riscaldato in modi diversi: siringa messa a bagnomaria in recipienti riscaldati, uso di incubatrici, addirittura scaldapappa per bambini.. La temperatura a cui veniva iniettato era tra i 37 ed i 40 gradi.
Nonostante alcune limitazioni quali,differenti metodi usati di riscaldamento, di iniezione , di dimensioni dell’ago usato del volume e del PH della soluzione e che in ben 14 studi non veniva riportata l’esatta temperatura prima dell’iniezione dell’anestetico,gli autori concludono che l’uso di anestetici locali riscaldati riduce il dolore durante l’iniezione e perciò dovrebbe essere fatta prima di ogni somministrazione In un’altra metanalisi del 2009 veniva enfatizzata l’utilità dell’uso dell’aggiunta di bicarbonato nel ridurre il dolore da iniezione di anestetico.In questa revisione non sono state trovate differenze sia che venisse riscaldata una soluzione con o senza bicarbonato, anzi viene ipotizzato un potenziale effetto additivo tra le due metodiche.
Allora la dobbiamo usare sempre? La risposta è si ma con qualche limitazione: al momento non ci sono dati sufficienti per il suo uso per le ferite della cavità orale.