mercoledì 4 Dicembre 2024

App in Pills – Ottobre 2015: Radiopaedia

Benvenuto al terzo appuntamento con l’ormai consueta rubrica dedicata alle applicazioni mediche per dispositivi mobili.

Ne approfitto subito per ringraziare tutti dei suggerimenti arrivati via mail. Se anche tu hai commenti e richieste di recensioni (se ad esempio sei indeciso sull’acquisto/download di qualche app) scrivi pure al mio indirizzo [email protected]

Questo mese parlerò di un’app radiologica, come avrai potuto intuire dal titolo..

“Ma come Matteo.. a cosa mi serve? Tanto poi mi arriva il referto del radiologo!”

Questa è la vocina che si fa strada dal profondo del cervello. Perché mai dovrei prendermi la responsabilità di interpretare un’immagine caricata sul pc, quando posso aspettare il referto per altri 10-15 minuti? La risposta sarà nota ai colleghi con qualche anno di esperienza in più, che raccomandano “Buttarci un occhio non fa mai male”. Per evitare che il giovane ragazzo asintomatico di turno – reduce da un macchina vs. platano – faccia una lastra e venga mandato a bersi tranquillamente il cappuccino al bar “perché tanto è giovane e sta bene”.. ma con una dissezione aortica in corso!

Conviene perciò avere sempre una formazione dal punto di vista radiologico, almeno per quanto riguarda le urgenze: non per sostituirsi al radiologo, bensì per riuscire a lavorare in una maniera più completa possibile. Per avvertire quell’incertezza di fondo, quella sensazione che ci fa dire “c’è qualcosa che non mi torna in queste immagini… fammi chiamare subito il radiologo!”. Ed è un aspetto essenziale nella pratica della medicina d’urgenza, per cui ritengo imprescindibile una rotazione radiologica nella formazione pre e post – lauream di qualunque professionista sanitario. Questione di competenze! (A proposito, ti consiglio –> I Colori dell’Urgenza – The Dark Side of the Meu 7 ).

IMG_4607Ma torniamo a noi. Radiopaedia è un’app gratuita per iPhone, creata nel lontano 2011, spin-off del sito radiopaedia.org . Entrambe queste risorse sono state create da Frank Gaillard, neuroradiologo australiano, che con un folto stuolo di collaboratori ha deciso di realizzare quella che ad oggi è diventata la più vasta collezione didattica on-line di immagini radiologiche.

Icona simile a quella del sito, grafica molto snella e rapida: la pagina di accoglimento mostra i casi presenti in memoria, che si possono organizzare per pacchetti o per apparati / settori anatomici. Il download gratuito infatti contiene soltanto 3 pacchetti (per un totale di 24 casi), ai quali si possono aggiungere ulteriori casi gratuiti o mediante acquisti in-app cliccando sulla barra arancione in basso e scaricandoli.

IMG_4608L’addestramento inizia quando si sceglie un’immagine: appare subito una cartella clinica virtuale, con l’elenco dei dettagli clinico – anagrafici essenziali come età, sesso e quesito. Seguono quindi i vari esami diagnostici secondo appropriatezza: radiografie, TAC con o senza mezzo di contrasto, ecografie, RMN… vengono affrontate tutte le principali tecniche, proponendo immagini che è possibile ingrandire, spostare, o addirittura scorrere in più proiezioni (nel caso delle TAC).

Dopo la visione di ogni immagine viene fornito il referto e nelle schermate successive si trovano domande con risposta secca, volte a far riflettere su alcuni punti cardine dell’interpretazione radiologica. Più si procede con gli approfondimenti strumentali più si viene guidati verso la diagnosi: la pagina finale, infatti, è una breve monografia della patologia in questione,IMG_4609 accompagnata da un riassunto/spiegazione specifica dei segni radiologici più frequenti e ad essa correlati (tutti disponibili anche sotto la dicitura “Articles”).

Sono rimasto colpito dal fatto che la maggior parte dei pacchetti gratuiti riguardino la medicina d’urgenza: un vantaggio per noi del settore, sia per chi vuole imparare sia per chi vuole ripassare. Oltretutto vedere la richiesta virtuale di esame strumentale, con solo una-riga-una di descrizione, mi ha fatto riflettere e immedesimare nel radiologo: quante volte ti è capitato di chiedere un addome in bianco o una lastra del torace di fretta, ricopiando l’anamnesi ma senza inserire un sospetto? A me, lo ammetto, spesso.. MEA CULPA!

Schermata 2015-09-29 alle 23.28.38Mi sento di assegnare 4 pillole su 5 all’app perchè, sebbene non trovi grosse applicazioni nella clinica di ogni giorno, risulta invece utilissima per la formazione personale.. soprattutto quella che si può fare al bar, in ascensore, alla fermata del pullman. E quest’app sposa appieno i miei intenti, quando ovviamente riesco a ritagliarmi quell’attimo di temSchermata 2015-09-29 alle 23.28.50po! Spero anche che quest’app continui a favorire il libero scambio di casi clinici radiologici, per un continuo processo di apprendimento.

L’eleganza della ricostruzione 3D di una mela morsicata, simbolo Apple, che ho messo come immagine principale del post mi ha incuriosito. Perciò come conclusione filosofica stavolta ho ragionato (da non specialista in materia) su come la radiologia possa essere uno dei modi di rappresentare la realtà, ovviamente quella medica. Una forma quasi artistica, in chiave molto rigorosa e scientificamente vicina al concetto di verità, questo è certo. Ma che contiene all’interno un certo grado di approssimazione, intrinseco ed insuperabile. Non sto parlando ovviamente della differente accuratezza diagnostica di una vecchia TAC rispetto ad una nuova HRCT, o chissà cos’altro disponibile tra 20 anni. Mi riferisco alla nostra interpretazione dell’immagine, una spontanea tendenza a ricercare la realtà oggettiva nelle osservazioni che effettuiamo sul mondo. Essendo la medicina una scienza imperfetta, forse più vicina ad una scommessa che ad una scienza in certi momenti, anche la radiologia risente di questo influsso. I suoi limiti sono evidenti ogniqualvolta l’esame viene “limitato dalla presenza di meteorismo” o dalla “scarsa collaborazione del paziente”. Per fortuna la ricerca ci consente al giorno d’oggi una sempre maggiore certezza di diagnosi, e chissà quante sorprese ci riserva il futuro.

Lo studio e l’esperienza sono quindi, per il momento, i modi principali per avvicinarci a quella realtà oggettiva con una certezza del 99,9 %.. ovviamente “per quanto è possibile osservare”! =P

E chissà cosa avrebbero pensato Cartesio, Kant o Schopenauer leggendo il referto di un loro Rx Torace..!

Versione: 1.1

Testato su Apple Iphone 4 S

Matteo Paganini
Matteo Paganini
Specializzando in Medicina d’Emergenza e Urgenza, università di Padova. Ricercatore/operativo in soccorsi speciali acquatici (mare-fiume-lago), disaster medicine, ecografia d’urgenza. #FOAMed supporter. @pagustein | + Matteo Paganini | [email protected]

2 Commenti

  1. Bella recensione Matteo complimenti!
    Radiopaedia è un ottimo sito di inestimabile importanza per i medici d’urgenza che talvolta propone anche corsi online davvero convenienti per l’interpretazione di esami radiologici rivolti a non radiologi.

    Anche l’Applicazione sembra interessante (se solo non fosse ios only!) Chissá che in futuro rilascino una versione anche per noi androidiani.

    Claudio Dalla Vecchia

    • Grande Claudione!
      In realtà non penso faranno un’altra app per android.. Scorrendo il blog purtroppo ho letto che non hanno intenzione di farlo, che in realtà si sono pentiti addirittura dell’app iOs!!! … però chissà tutto è possibile.

      A proposito dei corsi.. hanno pubblicato il materiale usato a SMACC Chicago disponibile qui:

      http://radiopaedia.org/courses/smaccrad-cases

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