venerdì 22 Settembre 2023

Bolo carneo

 

Cosa facciamo quando si presenta in DEA un paziente riferendoci di avere senso di ostruzione esofagea dopo aver mangiato della carne o del cibo non correttamente masticato?
Qualcuno risponderà: “semplice, chiamo l’endoscospista”. Ma è questa sempre la soluzione migliore

Bisogna tenere a mente alcune cose:

  • In generale , l’ostruzione esofagea da cibo, interessa  pazienti che hanno più di 60 anni ed hanno spesso una lesione strutturale dell’esofago in particolare l’esofagite, l ‘anello di Shatzky soprattutto al di sopra di un’ernia jatale e meno frequentemente neoplasie, disturbi della motilità o malattie neurologiche o del collagene. Una causa sempre più frequentemente riconosciuta è l’esofagite eosinofila in grado di causare uno spasmo esofageo quale risposta “allergica” a certi cibi
  • Il bolo carneo è generalmente localizzato al terzo inferiore dell’esofago e non sempre richiede l’intervento del gastroenterologo, anzi in una buona percentuale dei casi  passa spontaneamente nello stomaco, avendo la pazienza di aspettare.

Non sempre però questo è possibile, ed allora cosa fare?
Una pratica comune è quella di somministrare bevande gasate, in particolare la Coca Cola ; tale pratica spesso risulta efficace. L’azione delle bevande gasate cui viene fatta seguire un abbondante assunzione di acqua  sembra aiutata da farmaci in grado di rilassare lo sfintere esofageo inferiore, quali:

  • Glucagone 0,5-1 mg  ev ripetibile dopo 10 minuti per altre due volte
  • Metoclopramide 10 mg 1 fl ev

Nitroglicerina sublinguale  o nifedipina ,sebbene anch’esse dotate di  un’azione sullo sfintere esofageo inferiore, hanno un impiego limitato.

Bisogna ovviamente sempre considerare gli effetti collaterali di glucagone  e metoclopramide e ricordarsi che un’ ostruzione esofagea alta raramente viene risolta al al fuori della sala di endoscopia.
 
Quali sono poi le cose che invece non dobbiamo fare:
  • Inserire sondini alla cieca nel tentativo di rimuovere l’ostruzione
  • Eseguire RX di routine nei pazienti in cui vi sia sufficiente certezza che il bolo sia di natura carnea
  • Dimettere il paziente prima di aver rimosso l’ostruzione
  • Non consigliare un follow up endoscopico a quei pazienti in cui si è risolto il problema
Per chi volesse approfondire

 

Carlo D'Apuzzo
Carlo D'Apuzzo
Ideatore e coordinatore di questo blog | Medico d'urgenza in quiescenza | Former consultant in Acute Medicine | Specialista in medicina interna indirizzo medicina d’urgenza e in malattie dell’apparato respiratorio | #FOAMed supporter

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