Ci capita spesso di dover cercare un articolo per approfondire un argomento o affrontare un problema clinico immediato
Non tutti abbiamo a disposizione una biblioteca virtuale che ci corra in aiuto e molti degli articoli che cerchiamo sono a pagamento.
Che fare?
Unpaywall
Sappiamo che a mali estremi possiamo ricorrere a Sci-Hub, archivio online gratuito di oltre 62 000 000 articoli scientifici, fondato il 5 settembre 2011 da Alexandra Elbakyan, una sviluppatrice software e ricercatrice sulle nanotecnologie del Kazakistan.
Sappiamo anche però che questo è ritenuto illegale.
Esiste oggi un nuovo strumento che ci consente, a detta dei suoi creatori Heather Piwowar e Jason Priem, di reperire in modo assolutamente legale dal 50 al 85% il testo completo degli articoli, a seconda dell’argomento e dell’anno di pubblicazione
Si chiama appunto Unpaywall.
Non è altro che un estensione di un browser che ci consente di avere accesso agli articoli che stiamo cercando su Pubmed o altri database.
Estensione, al momento, installabile su Chrome e Firefox.
Come funziona?
Facciamo la nostra ricerca, se il lucchetto di Unpaywall diventa verde vuol dire che l’articolo è disponibile e scaricabile in full test.
Facile vero?
Cerchiamo di capire un po’ di più leggendo le FAQ sul sito di Unpaywall.
Chi c’è dietro?
Heather Piwowar e Jason Priem sono i fondatori del sito web opensource Impactstory, che ha lo scopo di aiutare i ricercatori a esplorare e condividere l’impatto online delle loro ricerche.
Come raccolgono gli articoli full-text?
Raccolgono contenuti da migliaia di reposistories in tutto il mondo.
Raggiungono lo scopo utilizzando database quali PubMed Central, the DOAJ, Crossref, DataCite, Google Scholar, e BASE.
Messi tutti i dati insieme, li rendono open per il riutilizzo mediante l’API oaDOI.
Quali le differenze rispetto a Sci-Hub?
La differenza principale è che Unpaywall mette a disposizione articoli liberamente caricati degli stessi autori della ricerca o dello studio.
Gli autori sottolineano che, sebbene non contrari a Shi-Hub ( we’re not against Sci-Hub ), questo modo di procedere, agendo all’interno della legge, è più sostenibile e in grado si supportare maggiormente il movimento Open Access.
Quali invece rispetto a OA button?
Entrambi sono progetti open access, ma OA Button è dotato di servizi aggiuntivi come author emailing and finding open datasets.
Nessun tracciamento!
Heather Piwowar e Jason Priem tengono a sottolineare che attraverso l’uso della loro estensione la nostra privacy sarà rispettata.
Impostare il codice colore
E’ possibile impostare l’estensione su OA Nerd Mode cliccando su setting dell’icona dell’estensione del nostro browser.
Possiamo così comprendere meglio l’origine dei diversi articoli
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Blue tab for articles available on the current page, but lacking license information (often that’s because you’re browsing from behind the paywall). (example)
Considerazioni finali
Certo, non pensiamo di trovare su Unpaywall tutto quello che ci serve.
In particolare, penso sia difficile ottenere articoli recenti pubblicati su riviste di rilievo.
Il sistema però è facile da usare e un tentativo in tal senso credo meriti di essere fatto, nella speranza che, prima o poi, la maggior parte della letteratura scientifica diventi veramente Open Access.
E voi conoscevate questa risorsa? La utilizzate?
Fnomceo ha messo a disposizione una biblioteca virtuale online gratuita per tutti i suoi iscritti, basta solo registrarsi https://portale.fnomceo.it/fnomceo/showArticolo.2puntOT?id=151264
Sara,
grazie del tuo commento e del suggerimento
Le banche dati EBSCO che comprendono DynamedPlus, Cochrane Collections Plus e Medline complete rappresentano una risorsa preziosissima per le ricerche online di medici ed odontoiatri.
Non sono a conoscenza di accordi presi in tal senso anche per gli infermieri.