Nei pazienti con un pretest basso un D Dimero negativo ci consente di escludere l’embolia polmonare e questa è una raccomandazione di tipo A. Se il paziente però ha una probabilità pretest di tipo intermedio il livello di raccomandazione diventa di tipo C. Gli autori della policy infatti sottolineano che, sebbene suggerito in molte linee guida, al momento attuale non ci sono sufficienti evidenze per consentici di escludere l’embolia polmonare in questa classe di pazienti . Non credo che questo cambierà in nostro comportamento. E’ mia opinione infatti , che già oggi la maggior parte di noi si senta rassicurato da un D Dimero negativo in presenza di un basso rischio troemboembolico. Questa raccomandazione nel comtempo, ci obbligherà ad eseguire sempre una valutazione del rischio pretest mediante lo score di Wells o analoghi, con buona pace della clinical gestalt!
D Dimero ed embolia polmonare
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Alcuni giorni fa ho parlato della policy dell’ACEP sull’embolia polmonare, una delle domande che venivano poste era: quale è il ruolo del test quantitativo del D Dimero nell’escludere l’embolia polmonare?
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Carlo D'Apuzzo
Ideatore e coordinatore di questo blog | Medico d'urgenza in quiescenza | Former consultant in Acute Medicine |
Specialista in medicina interna indirizzo medicina d’urgenza e in malattie dell’apparato respiratorio | #FOAMed supporter
Perchè non cambiare prospettiva? Invece di utilizzare un test che stratifica la probabilità di malattia su tre livelli, si potrebbe utilizzarne uno su due livelli. Per questo è stata validata una forma alternativa di score di Wells.
Nel caso di bassa probabilità, la TEP potrebbe essere esclusa con un d-dimero negativo. Nel caso di alta probabilità e d-dimero negativo, la TEP potrebbe essere eslcusa da un CUS negativa (solo un’idea, non evidenze in mie possesso!). In caso di d-dimero positivo si dovrebbe iniziare a pensare alla TC.
Per approfondimenti e dati: Ceriani E, et al. Clinical prediction rules for pulmonary embolism: a systematic review and meta-analysis. J Thromb Haemost 2010; 8: 957.
Paolo,
ho citato quello che l’ACEP ha indicato nella sua policy ma altri autorevoli esperti, come Jeff Kline ad esempio, azzardano a dire: D dimero ad alta sensibilità negativo TEP esclusa anche nell’alto rischio vedi http://emcrit.org/podcasts/fibrinolysis-in-pulmonary-embolism/. Personalmente ho qualche dubbio ma di solito in questi casi usare il buon senso e non essere dogmatici aiuta. Riguardo alla CUS può essere un’ idea. L’esame è semplice da eseguire e veloce al letto del malato. Cosa dire però dei pazienti che hanno la TEP ma non la DVT? E non sono pochi.