Sono circa le cinque del pomeriggio quando un equipaggio 118 giunge in ps. Qualche minuto prima eravamo stati preallertati per un codice giallo neurologico.
Il paziente è Marco, un ragazzone di quarantatre anni affetto da sclerosi multipla, dimesso non più di una settimana fa dalla divisione di neurologia per una nuova poussè della patologia. Al triage vengono rilevati i seguenti parametri vitali: PA 130/70, FC 115, TC 38.2, SAo2 98%, FR 20. L’esame obiettivo, redatto dal triagista, riporta una disopsia sinistra con parestesie dell’arto superiore ipsilaterale che il paziente riferisce essere state il “campanello d’allarme” di quella che, convalidata dalla RMN e dall’esame liquorale, sarebbe stata la diagnosi di sclerosi a placche. Al paziente viene attribuito un codice di priorità GIALLO con conseguente ingresso prioritario in pronto soccorso.
L’esame obiettivo emerso nell’area gialla non differisce da quello del triagista e il medico responsabile sta per decidere di ricoverare il paziente nuovamente in neurologia… ma sarà la scelta giusta ???
RIFLETTIAMO UN ATTIMO…
Sappiamo bene che i sintomi della sclerosi multipla sono causati dalle aree depauperate di mielina lungo gli assoni nervosi; tali processi iniziano come processi flogistici veri e propri e, dopo l’azione macrofagica e l’interessamento linfocitario e plasmacellulare, portano alla distruzione della guaina mielinica che avvolge l’ assone procurando un deficit di conduzione dell’impulso.
Il quadro sindromico è quindi dovuto alla dificoltà dell’impulso nervoso a percorrere l’assone ed a realizzare “il fine ” per il quale è stato generato. L’andamento clinico è imprevedibile e dipende dalla velocità di coinvolgimento assonale, con una fase iniziale caratterizzata da deficit sensitivi, dovuti all’interessamento dei cordoni midollari posteriori, sino ad arrivare a disturbi motori invalidanti come la tetraplegia.
ma allora… non è una nuova pousseè… è un UHTHOFF !!!
Torniamo al nostro paziente.
Abbiamo visto che al rilievo dei parametri vitali il paziente era febbrile… quindi ??
Quella che stavamo per scambiare per una riacutizzazione non è altro che il fenomeno di UHTHOFF per il quale assoni parzialmente demielinizzati, quindi già a conduzione lenta, a causa di un insulto termico calorifico (nel caso del nostro paziente la febbre) subiscono un ulteriore rallentamento di conduzione sine però nuovo danno anatomico assonale.
Il corteo sintomatologico non è dunque legato ad una riacutizzazione sintomatologica dovuta a nuove aree di perdita di mielina, ma alle stesse preesistenti cui l’azione del calore ha ulteriormente rallentato la capacità di conduzione di impulso.
Una volta trattato il paziente con 1000 mg di paracetamolo e.v. e reidratato con 250 ml di cristalloidi assistiamo al rapido miglioramento clinico ed alla scomparsa dei disturbi acuti !!! Abbiamo dunque evitato un ricovero improprio che avrebbe sicuramente avuto un impatto negativo sulla condizione psicologica del paziente e che sarebbe risultato perfettamente inutile.
Mission Accomplished !!!!!
Bibliografia: “Principi di neurologia” RD Adams, Mc Graw Hill.
Bella questa, i ripassi e le nozioni non sono mai abbastanza! Grazie!
e’ il bello della condivisione . grazie a te 🙂
Grande Felix!
grazie 🙂
Bellissimo. Fenomeni relegati negli angoli della memoria. Complimenti soprattutto per aver evitato un ricovero inutile e potenzialmente dannoso. Domanda: un bolo di cortisone?
un bolo di corticosteroide avrebbe procurato una defervescenza per crisi con potenziali effetti avversi , meglio il caro vecchio paracetamolo che per lisi riporta il ” sereno ” e chiarisce il quadro sindromico .
Grande arrampicata dell’Uomo-Ragno-Triage lungo impervie autostrade assoniche!! Great!! Grazie!!
your friendly spiderman of e.r. say thank you 😉
Semplicemente splendido!
Devo però confessare che mi sono sentito ignorante.
grazie Marco ; nessuno è ignorante o sapiente … è il bello della condivisione che ci arricchisce tutti .)