Spesso non è sui grossi teme della medicina che all’interno di un gruppo di lavoro si accendono le maggiori discussioni, ma su piccole cose pratiche, dove, come si sa, le evidenze scientifiche scarseggiano. Di alcune, come ad esempio l’uso dei guanti o di soluzioni sterili nella sutura delle ferite, abbiamo già parlato in questo blog. Oggi sarei interessato ad approfondire, per quanto possibile, il tema delle flittene da ustione. Nella mia vita professionale ho visto cambiare diversi atteggiamenti, anche dagli esperti del settore. Dal preservare tutte le lesioni, indipendentemente dalle loro dimensioni, a drenare il liquido ed eliminare la cute che le ricopre.
Sono così andato a vedere se ci fossero evidenze tali da privilegiare un comportamento rispetto ad un altro.
Per prima cosa ho cercato su Dynamed che per prima cosa ci dice che su questo tema non ci sono evidenze
Am Pham Physician 2012 BMJ 2004
Da un esame della letteratura emerge che :
- lasciare le flittene intatte riduce la crescita batterica – 1 studio su 202 pazienti
- evidenze di laboratorio suggeriscono che il liquido contenuto nelle flittene può sopprimere la normale funzione immunitaria, aumentare la risposta infiammatoria, ridurre la replicazione cellulare cutanea e rappresenta un terreno di coltura per la crescita batterica J Wound Care 2001
ma propone il seguente comportamento terapeutico come razionale:
- lasciare intatte le flittene di diametro < 6 mm
- lasciare intatte sulle palme delle mani o dei piedi, se non limitano i movimenti
- sbrigliare ile flittene di grandi dimensioni(> 6 mm)
- sbrigliare le flittene che impediscono i movimenti articolari o che è probabile che si rompano
In una recente revisione su Surg Clin North Am 2014 leggiamo che sono considerati accettabili le seguenti opzioni terapeutiche:
- lasciare le flittene intatte
- aspirarne il liquido, ma lasciandone l’epidermide
- sbrigliare le flittene eliminando l’epidermide
Gli autori sostengono che debba essere considerata buona pratica clinica
- lasciare le flittene intattenella maggior parte dei casi
- sbrigliare le flittene di grandi dimensioni
- aspirare ma lasciare l’epidermide intatta nei casi in cui le flittene impediscano i movimenti come quelle sovrastanti le articolazioni
Considerazioni personali
Questo piccolo approfondimento non mi ha portato molto lontano. Le incertezze su quale sia la migliore strategia rimangono. Ammetto ci essere piuttosto liberale nell’aspirazione, mentre raramente adotto lo sbrigliamento con il “deroofing” della lesione. Voi in che modo gestite le flittene da ustione?
Testa o croce?
Solitamente lascio quelle inferiori a 6/7 mm intatte, magari facendole bendare con inserimento di cotone idrofilo per ridurre il rischio di trauma. Quelle più grandi le asporto. Conoscendo i pazienti, preferisco fare io toilette ed evitare il rischio di infezioni.
Aspirazione solo delle grandi (>6mm) , mai “deroofing”, perché mi esporrebbe una superficie troppo ampia priva di “difese”, che essuda in continuazione soprattutto all’inizio.
Di solito le lascio intatte, bendo con sofargen pomata e faccio tornare dopo un paio di giorni, quando foro con ago ed evacuo il siero, per rimedicare con sofargen. Dopo 5-6 gg inizio a rimuovere l’epidermide morta
io parlo da paziente, mi sono ustionata le dita di una mano e mi sono venute due flittene. In questo momento sto seguendo un tirocinio all’ospedale dermatologico di Torino e mi sono fatta vedere.
Mi hanno bucato le flittene in modo da far uscire tutto il liquido e poi mi hanno medicato con rifocin e gentamicina e bendato la mano; ho poi ancora medicato con gentamicina per qualche giorno.
Io ho fatto entrambe le cose in passato decidendo in base alle dimensioni e alla sede delle flittene. Oggi l esperienza mi porta a scegliere di lasciare le flittene sempre! L ustione guarisce molto piu velocemente con un notevole riduzione del rischio di infezioni