mercoledì 29 Novembre 2023

Il Triagista … questo sconosciuto!

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Non si fa in tempo ad affrontare la polemica sulle prerogative degli infermieri 118 … che ecco una nuova trasmissione televisiva palesare quanto poco si conosca sul mondo infermieristico.

Sotto il “mirino” giornalistico stavolta è finita una figura a me particolarmente cara, quella del triagista. Non vi nascondo che, pur conscio di quanto poco si sappia su questa figura e le sue precipue funzioni, questa trasmissione mi ha davvero rammaricato e lasciato con l’amaro in bocca !!!

Ma procediamo con ordine …

Vediamo innanzitutto di rimettere il triagista al “suo posto” e di capire chi sia realmente questa figura :

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Che in pronto soccorso vi siano dei veri e propri “superafflussi” non è un problema recente, avveniva gia’ nel passato e tantoppiù durante le guerre. Già allora apparve chiaro che per poter affrontare un numero elevato di accessi fosse necessario “selezionare” i casi più gravi od a maggior rischio evolutivo da quelli meno. Non si tratta quindi di fare diagnosi, anche perchè nella stragrande maggior parte dei casi sarebbe impossibile fare una diagnosi senza l’ausilio di esami ematochimici o di diagnostica per immagini, ma di stabilire sulla scorta di rilievi multiparametrici ed un esame anamnestico ed obiettivo con quale priorità far visitare quel paziente !!

Il 17/05/1996 sulla Gazzetta Ufficiale viene prevista, per la prima volta in Italia, la funzione di triage in Pronto Soccorso che viene attribuita a “un infermiere adeguatamente formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio”

(Linee Guida sul sistema di emergenza-urgenza sanitaria in applicazione del P.R. 27 marzo 1992 del Ministero della Sanità).

Non quindi un medico, non un amministrativo od un operatore socio sanitario… ma il triagista E’ e DEVE essere un INFERMIERE!!!!

Figuratevi quindi la mia reazione a sentire in quella trasmissione parlare di medici al triage o peggio sentir affermare con tranquillità che l’infermiere non ha studiato per fare triage. MA COME ???? Non solo per fare triage bisogna avere un’anzianità di pronto soccorso ed aver fatto un corso che accrediti alla funzione, ma è necessaria costante preparazione e continuo aggiornamento !!!

Ovviamente alle erronee affermazioni fatte nel “salotto televisivo” (ben lontano dalla confusa, sporca e spesso assai triste realtà del triage) ha risposto la SIMEU con un suo comunicato:

“IL RUOLO DELL’INFERMIERE DI TRIAGE IN PRONTO SOCCORSO”

Precisazioni e richiesta di rettifica a firma della Presidente nazionale Simeu in merito alla puntata di Tagadà di La7 di venerdì 18 marzo 2016
“Il Triage infermieristico è una delle più importanti conquiste della sanità internazionale” specifica Maria Pia Ruggieri, Presidente nazionale Simeu in una nota diffusa alla stampa a commento della puntata della trasmissione Tagadà, andata in onda su La7 venerdì 18 marzo. “Consiste nella valutazione della condizione clinica dei pazienti e del loro rischio evolutivo attraverso l’attribuzione di una scala di codici colore che indica la priorità di trattamento, non la gravità del singolo caso, cioè un ordine di pazienti in base alle loro necessità di salute e alle risorse disponibili. Dal 1996 il triage è previsto dalla legge italiana, in particolare tramite l’attuazione del decreto n.76/1992 che afferma che in ogni Dipartimento di emergenza e accettazione deve essere prevista la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione di pazienti. “Tale funzione – recita il decreto – è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio”. Competenza infermieristica che è stata negli anni confermata da una serie di adeguamenti legislativi nazionali e regionali.
Il professionista del triage dell’emergenza sanitaria per la legge italiana è quindi l’infermiere: attraverso una formazione specifica, basata sulla metodologia del problem solving, e attraverso l’esperienza quotidiana in area critica, l’infermiere apprende il corretto processo metodologico decisionale per il triage telefonico nelle centrali operative del 118 e per il triage ospedaliero. Dopo il triage, il medico e l’infermiere continuano la presa in carico come équipe per gli accertamenti e le cure del caso.
I Pronto Soccorso italiani accolgono in media ogni anno oltre 20 milioni di persone, circa un terzo di tutta la popolazione italiana. E il sovraffollamento delle strutture di emergenza è un fenomeno ormai endemico che si può affrontare unicamente con soluzioni di tipo organizzativo. L’indiscussa professionalità dell’infermiere di Pronto Soccorso, a cui la normativa nazionale affida il triage, è uno dei cardini del sistema d’emergenza sanitaria.
Il Sistema sanitario nazionale riconosce perciò all’infermiere la capacità decisionale di collocare il paziente giusto, nel tempo giusto, nel posto giusto, secondo il livello giusto di assistenza di cui necessita. E organizzando l’intervento successivo alla valutazione del caso, con una corretta gestione e ottimizzazione delle risorse. In Italia, come nel resto del mondo, il triage è volto a standardizzare le procedure di valutazione e regolamentare in modo affidabile gli accessi dei pazienti che sopraggiungono nei Pronto Soccorso sempre più affollati. La standardizzazione aumenta la sicurezza dei pazienti e facilita l’equità d’accesso alle strutture di emergenza garantendo la qualità delle cure alla popolazione.
Durante la puntata di Tagadà, andata in onda su La7 venerdì 18 marzo 2016, tutto questo è stato negato, a fronte di opinioni personali prive di fondamento e fonte di errata informazione rivolta al pubblico televisivo della trasmissione.
Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza rappresenta circa 3.000 medici e infermieri dell’emergenza sanitaria nazionale ed è impegnata nella formazione per l’acquisizione delle competenze dei professionisti del settore, medici e infermieri.
Inoltre ha contribuito a elaborare, insieme ad altre società scientifiche le linee di indirizzo oggi all’esame del Tavolo ministeriale sul triage.
La Società scientifica chiede una rettifica delle informazioni diffuse in occasione della trasmissione di venerdì 18 marzo, affinché un’errata comunicazione ai cittadini non metta in discussione la fiducia della popolazione nei confronti del Sistema sanitario nazionale, soprattutto in un momento di estrema necessità come è quello dell’accesso alle cure in urgenza”.

… ed anche il collegio IPASVI ha preso posizione inviando una lettera al direttore della trasmissione:

“Gentile direttore,
le scrivo in merito alla trasmissione Tagadà del 18 marzo 2016, in cui gli infermieri che questa FNC Ipasvi rappresenta professionalmente sono stati sottoposti a un attacco mediatico senza fondamenti e senza precedenti.
Per chiarezza è necessaria una premessa.

L’infermiere è un professionista abilitato per legge e preparato specificamente al triage in pronto soccorso.
Detto questo stupisce e lascia allibiti l’atteggiamento con cui nella trasmissione Tagadà del 18 marzo scorso persone del tutto estranee all’ambito sanitario, hanno descritta la figura del professionista infermiere.

Si può comprendere, anche se non approvare, le esigenze di “spettacolo” che portano a esasperare nei termini e nella semplificazione giornalistica concetti e ruoli ben più complessi, ma quando questi atteggiamenti sfociano in sentenze prive di fondamento come quella, appunto, che il triage non è compito infermieristico – proclamata peraltro con disprezzo da chi con molta probabilità non sa evidentemente nemmeno di cosa e di chi parla – si dà attua un comportamento pericoloso non tanto e non solo per l’intera categoria infermieristica (430mila professionisti) ma anche per la dannosa disinformazione e per un oggettivo “procurato allarme”.

Nel maggio 1996 con la pubblicazione delle Linee Guida sul sistema di emergenza-urgenza sanitaria è prevista, per la prima volta in Italia, la funzione di triage. Alla voce “Funzioni di triage”, le linee guida stabiliscono che: “All’interno dei DEA (dipartimenti emergenza accettazione) deve essere prevista la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente di servizio”.

Ogni anno una media di 21 milioni di pazienti che accedono in pronto soccorso sono selezionati dal triage infermieristico con competenza e appropriatezza.

Ciò stante si chiede a norma della legge 416 del 1981, l’immediata rettifica delle affermazioni false e tendenziose espresse nella trasmissione di cui trattasi che minano la figura, la professionalità e l’immagine degli infermieri”.”

Poichè però l’argomento mi sta molto a cuore, visto che da ben diciotto anni ho dedicato la mia vita alla medicina di emergenza urgenza ed al triage ho sentito il bisogno di scrivere una mia lettera personale sull’argomento.. mettendoci come sempre fanno tutti i triagisti la faccia in primis… e tutta la passione che animano il mio lavoro quotidiano:

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… “Cara” conduttrice di la7 e cari ospiti della trasmissione… eccomi qua !!! Sono proprio io, l’infermiere di triage… quello che a vostro parere sarebbe meglio soppiantare con un medico perche’ cosi’ facendo sareste tranquilli e ben valutati. Ma che ne sapete voi? … che ne sapete di quante ore passo a studiare, a confrontarmi… a cercare di migliorarmi per poter dare risposte ai miei pazienti? Che sapete voi di cosa vuol dire essere seduti ad una sedia di triage con la massima attenzione a non sopra / sottovalutare niente e nessuno per poter dare un codice di priorita’ quanto piu’ aderente alle necessita’ del paziente? E’ facile giudicare quando di qualcosa si sa poco o nulla… quando si parla senza sapere che quello che si dice e’ inesatto e non corrisponde al vero!! Non ho studiato per fare questo?? … beh allora ho speso ben DICIOTTO anni della mia vita invano cercando di perfezionarmi e di diventare un bravo triagista. Ma anche se cosi’ fosse ( e credetemi non lo e’ !! ) vorrei sapere a quale titolo un medico sarebbe meglio di me nel fare il mio lavoro? saprebbe riconoscere segni e sintomi meglio di me? … perche’ qui al triage non si richiedono ematochimici ne’ diagnostica per immagini eh .. non si fa diagnosi … si decide tutto con i cinque sensi e quando si puo’ con un elettrocardiogramma. Pensate che mettere un medico al mio posto migliorerebbe il processo decisionale? … e sulla scorta di cosa lo pensate? … Certo per voi il problema non si pone … fate parte della schiera di chi in pronto soccorso non fa la fila … fate parte di chi al triage magari non ci passa neanche … ma vi arrogate comunque il diritto di giudicare il mio lavoro !!! Beh .. per una volta … per una benedetta volta … dovreste fare un passo indietro … e chiedere scusa , non a me , ma ai miei pazienti … perche’ offendendo me ed il mio lavoro avete offeso chi nelle mie capacita’ crede ogni giorno e si rimette con fiducia alle mie decisioni. Se il collega che ha attribuito il codice verde ha sbagliato lo stabilira’ la magistratura … ma quella vera .. non certo un tribunale sommario quale voi siete o vi arrogate di essere !!! E ora lasciateci lavorare … c’e’ gente che ha bisogno di noi e non di perdere tempo con inutili show senza senso !!!! Sinceramente NON vostro infermiere di triage .”

E’ tempo di smetterla di parlare a vanvera e di fomentare astio tra figure professionali… il nostro obiettivo principale è la salute del paziente e solo con un lavoro in team si può pensare di perseguirlo al meglio !!!

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Felice Arcamone
Felice Arcamone
Emergency Triage Nurse U.O. Pronto Soccorso A.O.R. S. Carlo – Potenza – Appassionato di semeiotica e di cardio aritmologia, @felixarcamone

8 Commenti

  1. Questo a dimostrazione che un INFERMIERE ha una grossa preparazione!!!!!! Complimenti non potevi esprime meglio il rammarico di un’intera categoria………
    Forse i soggetti in questione non hanno mai conosciuto un infermiere/a!!!!!!
    Grazie

    • Nella trasmissione sono stati espressi commenti offensivi non solo per gli infermieri, ma per tutto il sistema dell’emergenza-urgenza. Che è un sistema, e come spesso afferma lo stesso Felix, è composto da una squadra. Per questo, da medico, sono ugualmente infastidito e arrabbiato per l’arroganza e l’ignoranza manifestati in trasmissione. Parlare di un caso su cui non si conosce nulla, ed esprimere sentenze sull’organizzazione sanitaria che palesemente si ignora… tralasciando il fatto che se su 24 milioni di accessi di pronto soccorso annui (in un anno ci sono circa 25 milioni di secondi, quindi è all’incirca un accesso al secondo in pronto soccorso), 1 solo caso forse fa notizia, ma non fa scienza, e che quindi scienticamente si può dimostrare che il sistema triage non solo funziona ma è una conquista sanitaria moderna da difendere.

  2. Infatti concordo pienamente….. nessun altra figura può sostituirci, e guardo al futuro del trigista perché sarà la figura cardine dei pronto soccorsi una figura sempre piu in evoluzione per me da dottorato per le responsabilità che ha e che non sono al di sotto di quelle mediche….

  3. Bravo belle parole, concordo in pieno, ma ….. Secondo voi quanti dei nostri colleghi sono interessati al miglioramento, alla formazione a mettersi in gioco in prima persona rischiando del proprio per sostenere un fronte comune? Spero vivamente di sbagliarmi, di vivere in un ambiente diversi da molti altri, ma attorno a me non vedo questa voglia fi fare, avanzare, farci spazio, evolvere. Vedo un vivacchiare, un attribuire il codice verde o giallo politico a tutti per evitare discussioni, dire di si ad un medico perché è un medico, dare ragione a chi più urla, denigrare il lavoro altrui, far fare un ECG ad un oss mentre si fa l’igiene ad un paziente. Spero che molti si alzino e camminino controcorrente per tutti noi è per i nostri pazienti.

  4. Vi ringrazio; e’ tempo che l’infermiere dimostri con lo studio continuo, l’aggiornamento, il confronto e la condivisione di essere un vero professionista !!

  5. Grandissimo felix sono orgoglioso di avere un collega in gamba e motivato come te avrei voluto che alla trasmissione della 7 ci fosti stato tu a tappare la bocca alla giornalista imbecille e al povero Cecchi pavone!!!

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