L’uso degli ultrasuoni si sta estendendo sempre di più nella nostra pratica clinica, dal posizionamento degli accessi venosi centrali e perifericì, alla puntura lombare sino ai blocchi nervosi, non sembra esservi procedura che non possa essere implementata dall’uso della sonda ecografica.
L’ecografia procedurale, se mi passate il termine, però non sembra essere cosi diffusa come ci si aspetterebbe. La schiera dei…” io ho sempre fatto così” è ancora molto folta.
L’importanza di questo approccio per l’accesso venoso centrale ad esempio è ribadito dal fatto che l’ AHRQ – Agency for Healthcare Research and Quality – ha stabilito essere una delle 11 procedure in grado di migliorare la cura del paziente.
In tempi di medicina basata sull’ evidenza c’era necessità che questo venisse dimostrato; e così è stato.
Nel numero di Marzo di Chest è stata pubblicata una revisione sistematica ed una metanalaisi ad hoc, con l’obiettivo di verificare l’utilità dell’approccio ecoguidato real time nel posizionamento di una cannula arteriosa radiale. Sono stati inclusi 4 trials per un totale di 311 pazienti di cui in 152 era stata utilizzata la sola palpazione, mentre nei restanti la sonda ecografica.
Risultati: paragonata alla sola palpazione, l’approccio ecoguidato realtime con sonda lineare dimostrava il 71% di miglioramento nell’ottenere l’accesso arterioso al primo tentativo il che , a mio modo di vedere, non è poco.