domenica 6 Ottobre 2024

intervistiamo Maverick…

In vista del meeting del 27/10, nello spirito e nel titolo assai controcorrente, ho provato a “intervistare” il nostro amico Maverick che ha deciso finalmente di rivelare la sua reale identità, sollevandomi dal fare una eccezione per il blog.


Ciao Maverick, che piacere sentirti! Come stai?

Ciao Carlo. Cominciamo bene…sai che odio mi si chieda come sto. Sono in volo rovesciato e contro-controcorrente!

Ecco, il tuo ottimo temperamento che esce subito fuori, meno male che siamo amici! Va bene che sei in perenne volo rovesciato, ma scusa che vuol dire “contro-controcorrente”?

Ormai è di moda il termine controcorrente. Trasmissioni televisive e radiofoniche si dicono fin dal titolo controcorrente, giornali e politici usano spesso il termine per accreditarsi. Ogni volta che faccio parte mio malgrado di una supposta maggioranza –tanto più se strillona e di cui non condivido idee e metodi- cambio strada. Speriamo che la moda di far finta di andare controcorrente passi in fretta!

Lasciamo da parte politica, trasmissioni televisive etc etc. Parliamo di medicina invece

Ottima idea Carlo! Parliamo di medicina d’urgenza

Io e Gianfrancesco – credo tu lo conosca- abbiamo organizzato questo meeting scientifico. Hai deciso di partecipare e di rivelare la tua identità

Ma non dovevamo parlare di medicina d’urgenza? Gianfrancesco lo conosco piuttosto bene, non sempre andiamo d’accordo ma è un bischero come me, quindi quando mi ha contattato per chiedermi se poteva usare il termine controcorrente per il titolo del meeting ho accettato.

locandina-congresso-miti-da-sfatare

Immagino tu abbia qualche convincimento riguardo agli argomenti trattati…

Vorrai mica che vi rovini la festa prima che cominci? Certo che ho un pensiero piuttosto chiaro su ciascuno dei temi che saranno trattati ma…

Ma?

Chi se ne frega di cosa penso io. Ho molto apprezzato invece lo spirito con cui volete impostare la discussione e il razionale sottostante l’evento.

Vabbè, non rispondi alle domande. Vai avanti…

Un collega canadese tiene un podcast su temi di medicina d’urgenza seguitissimo: si chiama “the skeptics guide on Emergency Medicine”. Parte dalla constatazione che ci vogliono 17 anni in media perché si passi dalla pubblicazione di dati “evidence-based” all’applicazione al letto del malato. 17 anni sono più della metà del tempo che mi separa dalla mia laurea, un tempo eterno.
Ciò significa che applichiamo ai malati in troppi casi percorsi diagnostici e terapeutici datati. Inaccettabile. Questo seguace della FOAM della prima ora si è prefisso l’ambizioso obiettivo di ridurre questo tempo da 17 anni a meno di uno.

Ci è riuscito?

Non ancora. Ma ha dato il suo contributo decisivo ad avviare il percorso che ci porterà a raggiungere l’obiettivo.

Vuoi dire che questo meeting si iscrive nel novero delle iniziative per accorciare i tempi di applicazione delle evidenze scientifiche al letto del malato?

Si. Grazie a te.

Non essere troppo gentile che poi mi preoccupo per te! E dimentichi Gian

Ah già, ti ho detto che è un bischero?

Si, lo hai già detto. Certe espressioni toscane sembrano rivelare le tue origini…

Chissà.

Laconico. Ti aspetti che per ogni argomento si raggiunga un consenso e dal giorno successivo tutti i colleghi applicheranno le conclusioni nella loro pratica clinica quotidiana?

Cosa ti sei fumato prima di chiamarmi? Mi hai preso per un idealista privo di contatto con la realtà? Lo sai che mi hanno più volte definito un cinico.

Maverick…

No. Mi aspetto che i colleghi –specie i più giovani ed in formazione- assumano una postura più scettica rispetto alle pratiche cliniche consolidate, al “siamo abituati a fare così e va bene”. Mi piacerebbe si facessero domande e andassero a cercare le risposte andando a interrogare la letteratura e poi si confrontassero con i loro colleghi, con gli altri specialisti, con i loro maestri.

immagine creata con Snappa


Maestri. Personaggi fuori moda

Fuori moda? Forse. Tuttavia credo ne abbiamo un gran bisogno. Carlo: siamo tutti nani sulle spalle di giganti, ecco perché possiamo guardare più lontano. Certo i maestri non bastano.

Ti ascolto ma non farla lunga…

Gentile. Assomigli a Gian.
Voglio dire che se non sai leggere la letteratura, se non hai strumenti per distinguere un articolo con premesse, metodi, dati, risultati e conclusioni scientificamente valide da uno che non lo è, se non sai focalizzare i limiti di ciascuno di essi e trarne le logiche conseguenze, se ti basta sia pubblicato su NEJM o JAMA per renderlo di per se degno di considerazione allora è come se fossimo ciechi sulle spalle dei giganti, i nostri maestri. Non si guarda lontano, anzi non si guarda proprio, purtroppo.

Ci pensano le linee guida evidence-based a fare questo lavoro

Hai deciso di farmi tirare fuori ogni grammo del mio magnifico temperamento?
Diciamo che la tua affermazione è quantomeno semplicistica, inaccurata, imprecisa, per qualche verso persino errata. Neanche tu credi veramente in quello che hai appena detto. Non nego una certa utilità delle linee guida, i loro meriti storici e non solo. Ma vanno tenuti in debito conto gli innegabili limiti. Approcciarsi con spirito scettico anche alle linee guida mi pare un buon metodo. E personalmente ogni volta che posso preferisco pensare e agire usando il mio cervello piuttosto che quello degli altri.

Sembra che lo hai organizzato tu questo meeting…

No. Lo avete fatto tu e Gian. Ma siccome avete utilizzato il titolo della mia rubrica sul tuo blog siete stati contagiati. Avete voluto la bicicletta…

E adesso pedaliamo! Grazie, conversare con te lascia una qual sensazione di disagio. Speriamo la tua innata ruvidità non scoraggi qualcuno dall’iscriversi al meeting.

Di nuovo: cosa c’entro io con voi? Roberta, Sossio, Alessandro, Mauro, Paolo, Davide, gli argomenti che avete loro assegnati sono i protagonisti. Franco, Paolo, Fabio, Enrico sono i co-protagonisti. E tutti gli specialisti di livello che avete invitato. E poi i veri attori sono proprio i partecipanti. Tutto devono essere tranne spettatori. Dimenticavo Giorgio.

Ecco il gaffeur…

Hai ragione. Lui è un gigante. Quel bischero di Gian una giusta l’ha fatta quando lo ha invitato a condividere un po’ della sua esperienza. È la ciliegina sulla torta.

Grazie! Ciao Giakuhbuigfuyvh….ops…Maverick. Stavo per rivelare la tua identità

A proposito di gaffeur. Una cosa la posso rivelare fin d’ora: Maverick resterà il mio nome di penna sul tuo blog. Della mia identità nel mondo reale non importa nulla. Importano le idee discutibili, il pensiero critico, laterale, l’impulso a guardare fatti e problemi usando il proprio cervello e strumenti idonei, con la consapevolezza che tutto è in divenire e nulla scritto sulla pietra. A presto Carlo!!!

Carlo D'Apuzzo
Carlo D'Apuzzo
Ideatore e coordinatore di questo blog | Medico d'urgenza in quiescenza | Former consultant in Acute Medicine | Specialista in medicina interna indirizzo medicina d’urgenza e in malattie dell’apparato respiratorio | #FOAMed supporter

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