martedì 5 Novembre 2024

Linee Guida ESC sindrome coronarica acuta senza innalzamento ST in pillole: ECG

C’è chi sostiene che,  trovandosi su un’isola deserta e dovendo scegliere un solo strumento diagnostico, vorrebbe possedere un elettrocardiografo. Non so se questo sia vero per quanto riguarda la sindrome coronarica acuta senza innalzamento del tratto ST, ma vediamo cosa dicono le linee guida più in dettaglio.

E’ scontato che l’elettrocardiogramma sia il primo strumento diagnostico a dover essere utilizzato nel sospetto di una SCA. Forse un po’ meno scontato è i il fatto che dovrebbe essere eseguito entro dieci minuti dal primo contatto medico; il che vuol dire 10 minuti dall’arrivo in triage o dalla valutazione preospedaliera.

Sappiamo tutti poi quanto sia utile un confronto con precedenti ECG, sopratutto in pazienti con patologia cardiovascolare nota.
I redattori delle linee guida suggeriscono una sua ripetizione a 3-6-9 -24 ore ed in caso di ricomparsa di dolore toracico o altri sintomi. L’esecuzione prima della dimissione è inoltre fortemente consigliata.

E’ noto che un ECG completamente normale non è in grado di escludere l’ischemia miocardica.
Zone particolarmente silenti, per quanto riguarda i segni elettrocardiografici di ischemia, sono rappresentate dal territorio dell’arteria circonflessa e della coronaria dx, in presenza di lesione isolata a quest’ultimo vaso.
Un modo per ovviare alla bassa sensibilità dell’elettrocardiogramma in queste condizioni è quello di eseguire alcune derivazioni aggiuntive come quelle posteriori V7-V8-V9 e le derivazioni destre V3R e V4R.

Come vedete non vi sono grosse novità. Gli stessi autori rimandano comunque al più volte citato Universal Definition of Myocardiall Infarction pubblicato su Circulation nel 2007
Solo alcune riflessioni personali:
  • Ripetere l’ECG non è mai tempo perso.E’ certamente più utile di tante troponine ripetute solo perchè non ci sentiamo abbastanza sicuri sulla decisione da prendere.
  • Abituarsi ad eseguire anche la registrazione delle derivazioni aggiuntive penso sia una metodica da implementare.Pensarci è già un primo passo.
  • Mentre è sicuramente utile eseguire un elettrocardiogramma prima della dimissioni, trattenere il paziente in DEA sino alle 24 ore mi sembra esagerato anche a fronte dei recenti lavori che enfatizzano una dimissione precoce del paziente a basso rischio come già discusso in un precedente post
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Carlo D'Apuzzo
Carlo D'Apuzzo
Ideatore e coordinatore di questo blog | Medico d'urgenza in quiescenza | Former consultant in Acute Medicine | Specialista in medicina interna indirizzo medicina d’urgenza e in malattie dell’apparato respiratorio | #FOAMed supporter

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