venerdì 25 Aprile 2025

“‘na carettata de fusaje!”

Alle due di notte giunge una paziente di 37 anni, lamentando dalle nove della sera la comparsa di dolori addominali crampiformi, nausea, capogiri, secchezza delle fauci e disturbi del visus.

L’esame obiettivo appare vigile, orientata nel tempo e nello spazio, collaborante. I parametri vitali risultano nella norma, mentre non sono evidenti deficit neurologici, fatta eccezione per una midriasi fissa:

L’ecografia eseguita a letto del paziente, a completamento dell’esame clinico, mostra un voluminoso globo vescicale, in assenza di tenesmo e urgenza minzionale:

Posizionato il catetere vescicale fuoriescono ben 1300 cc di urine limpide.

Gli esami ematici, comprensivi di indici di flogosi e assetto epato-pancreatico, risultano nella norma.

Richiediamo inoltre una TC cerebrale:

Esame eseguito senza mdc, in urgenza. Non emorragie endocraniche recenti. Non processi edemigeni acuti del parenchima encefalico né idrocefalo. Sospetta piccola dilatazione aneurismatica in corrispondenza dell’arteria comunicante anteriore (circa 4mm), da valutare con esame angio-TC in elezione.

Ipotesi diagnostiche

Quindi i dati clinici più rilevanti che abbiamo in mano sono:

  • Midriasi fissa
  • Secchezza delle fauci
  • Ritenzione urinaria acuta in un quadro di vescica neurologica

Questi segni rientrano nella..

Sindrome Anticolinergica! Già trattata nel nostro blog: L’erba di Harry Potter

In questo caso non abbiamo dovuto scervellarci troppo per ipotizzarne la causa!

La paziente in questione non ha lasciato molto spazio all’intuito diagnostico del medico.

Sin dall’ingresso in pronto soccorso ha attribuito la sintomatologia a un’ingestione abnorme (dichiarata più di 50) di lupini!

Chi ha familiarità con il termine dialettale aveva infatti, sin dal titolo del post, la diagnosi già in tasca: “”na carettata de fusaje!”

Il post “un’ intossicazione poco comune” descrive il meccanismo fisiopatologico della sindrome anticolinergica nell’intossicazione da lupini.

Terapia

Contattiamo quindi telefonicamente il CAV di Pavia, il quale ritiene correlabile la storia e la sintomatologia della paziente
con un quadro di Sindrome Anticolinergica da intossicazione da lupini.

In assenza di sintomatologia centrale, quale agitazione psicomotoria e delirio, consiglia somministrazione di Intrastigmina 1fl ev + 20-30 gr di carbone attivo per os.

L’azione dell’intrastigmina, un parasimpaticomimetico che agisce sulle giunzioni neuromuscolari, risolve rapidamente il quadro clinico.

Osserviamo la paziente per 24 ore, dimettendola infine da asintomatica.

Bibliografia

Litkey et al. Anticholinergic toxicity associated with the ingestion of lupini beans Am J Emer Med 2007 Feb;25(2):215-7

Empills – L’erba di Harry Potter

Empills – Un’intossicazione poco comune

Caso clinico scritto insieme a Lara Fratarcangeli, Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza – Campus Bio-Medico di Roma

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1 commento

  1. Caro Tommaso,
    Trovo per caso questo articolo sul web e ci metto pochissimo a capire che la protagonista della vicenda sono proprio io 🙂 Mi ricordo di te vagamente, nella mia non lucidità ricordo questo ragazzo che, con un sorriso, mi faceva domande sull’accaduto. Interessante l’articolo, spero possa essere di aiuto per evitare che qualcun altro si ritrovi nella mia stessa situazione solo per aver mangiato sta ‘carrettata de fusaje’!
    Una cosa, a mio avviso fondamentale, è stata però omessa e secondo me va specificata: i lupini in questione NON erano trattati. Non erano quelli che comunemente troviamo al supermercato e questi ultimi non provocano assolutamente questo tipo di reazioni. Io avevo mangiato quelli selvaggi, non trattati con il sale e che quindi contenevano ancora tutti gli alcaloidi amari. È bene specificarlo, altrimenti rischiamo che la gente non mangi più lupini per paura di intossicarsi ed invece sono un legume altamente benefico per la salute!

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