Accade spesso nelle lunghe giornate di guardia al triage di trovarsi a fare una pausa davanti alla macchinetta del caffè chiacchierando del più e del meno con altri membri dell’equipe di emergenza, ed è proprio durante una di queste chiacchierate che tra me ed un medico dell’area rossa cominciò una lunga chiacchierata di confronto tra le variabili “onde” patologiche che si possono trovare in un ecg.
Per chi,come me, è amante della semeiotica queste piccole onde rivelatrici di diagnosi sono veri e propri tesori da cercare in ogni elettrocardiogramma per poterle utilizzare come “chiavi di volta” nella difficile arte interpretativo/diagnostica degli ecg.
La nostra attenzione iniziò con identificare le principali onde caratteristicamente distintive di altrettante sindromi:
* A) onda Delta; * B) onda Epsilon; * C) onda J (di Osborne); * D) onda di Cabrera;
vediamo di orientarci…
ONDA DELTA:
Notoriamente identificativa della sindrome di Wolff Parkinson White, l’onda delta è un “impastamento” della parte iniziale del QRS rappresentato da una deflessione tra la P e la parte iniziale del QRS; la sua presenza è indicativa della presenza di un fascio accessorio di conduzione denominato “KENT” che bypassando il nodo AV può pericolosamente aumentare la velocità di conduzione dell’impulso elettrico, non più controllato dalla refrattarietà del nodo AV, innescando aritmie perniciose.
ONDA EPSILON:
Caratteristica della displasia aritmogena ventricolare destra, l’onda epsilon viene descritta come una coda terminale della branca discendente del complesso QRS ed è causata da rallentata conduzione dell’impulso elettrico intraventricolare. Presente in misura superiore al 30% dei casi, l’onda epsilon è considerata uno dei criteri maggiori distintivi della DAVD.
ONDA J (di Osborne):
L’onda J (di Osborne) è caratteristica dei quadri di ipotermia; è una deflessione positiva che avviene nel punto di giunzione tra la branca discendente del qrs e il segmento ST, dove il punto S, anche conosciuto come punto J, ha un’elevazione simile a quella dell’infarto miocardico. Data la sua posizione (specularmente parlando) l’onda J viene anche definita come onda delta inversa.
ONDA DI CABRERA:
L’onda di Cabrera è un’ uncinatura dell’onda S presente nelle derivazioni da V1 a V2 che può essere indicativa di necrosi recente in un ecg con BBSX notoriamente ostico da interpretare in caso di dolore toracico.
Un interessante articolo di CIRCULATION trovato on line è stato per noi ulteriore fonte di riflessione e dibattito:
Orientarsi non è poi così difficile !!!
Il concetto fondamentale che emerge da queste chiacchierate davanti ad un caffè è di quanto importante sia il lavoro di squadra nell’emergenza; quattro occhi che “scrutano” un ecg sono sicuramente meglio di due soli occhi…; lo sguardo del triagista che per primo effettua un ecg affiancato da quello del medico di pronto soccorso utilizzati sinergicamente possono evitare MISSDIAGNOSIS che potrebbero avere esiti negativi sul paziente; quindi perchè correre rischi??
E’ SEMPRE LA SQUADRA A VINCERE !!!!!
nella mia oscurità elettrocardiografica sei un faro guida! grazie Felix
grazie Ottavio 🙂