mercoledì 22 Gennaio 2025

Il passaggio di consegne in Pronto Soccorso

Solitamente ogni turno di un infermiere inizia così: …”Ciao! finalmente eccoti qua: questa è una ragazza con un dolore atipico che ripeterà la troponina alle 18… poi c’è il sign. Antonio che aspetta il vascolare…prima però dobbiamo rivalutare la nonnina con il dolore addominale…ah…dimenticavo…bisogna ripetere una emogasanalisi alla signora in sala antishock”

ovvero con le consegne!!

Il passaggio di informazioni sul paziente tra un turno e l’altro, il momento in cui gli operatori sanitari si comunicano gli eventi rilevanti e i dati per pianificare l’assistenza. Questo, consente all’intera équipe di conoscere gli eventi verificatisi e permette di gestire le attività future.

PREMESSA

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità – Alliance for Patient Safety – ha diffuso nel 2007 una specifica soluzione “Communication during patient handovers”, in cui viene sottolineato che il processo di trasmissione delle informazioni relative al paziente da un operatore all’altro, da un team all’altro o dagli operatori al paziente e alla famiglia,( anche tra strutture sanitarie e  le residenze protette), con lo scopo di assicurare la continuità della cura e la sicurezza del paziente.

Nel documento, viene enfatizzata l’importanza di tale passaggio, in relazione alla sua frequenza in molti ambiti del percorso di cura: accesso alle cure primarie, passaggio da un medico all’altro, cambio di turno degli infermieri, trasferimento da una unità operativa o struttura a un’altra, passaggio dal Pronto Soccorso al reparto, dimissione verso il domicilio o altra struttura residenziale, e pertanto si sottolinea che è necessario farsene carico adottando una specifica metodologia.

FORMAZIONE E PASSAGGIO DI CONSEGNE: nessuno ci ha insegnato a dare le consegne

Il passaggio di consegne non è inserito formalmente all’interno del percorso formativo universitario, pur essendo riconosciuto come un problema formativo importante. Gordon (2013).

La consegna fa quindi parte delle attività che si apprendono nel corso della pratica clinica, dall’osservazione dei colleghi esperti, prima come studenti e, poi come neo inseriti, diventando uno strumento didattico per comunicare i dati dell’assistenza infermieristica.

Comunicare bene è fondamentale

Uno scambio di informazioni idoneo è fondamentale per garantire il raggiungimento di una adeguata consapevolezza situazionale (situazione passata, presente e possibile evoluzione futura) e per creare un modello mentale il più possibile corrispondente al vero. Conseguenza ultima di errori a tale livello è la compromissione della successiva fase decisionale, con potenzialmente gravi ripercussioni in termini di sicurezza delle cure prestate al paziente

Ogni comunicazione per essere efficace deve essere: completa (trasmettere tutte le informazioni rilevanti senza aggiungere dettagli non necessari), chiara (fornire tutte le informazioni usando un linguaggio comprensibile e una terminologia condivisa) , Breve e concisa  (evitare di dilungarsi in dettagli superflui o non pertinenti) e tempestiva.

LA CONSEGNA IN PRONTO SOCCORSO: PERCHè è IMPORTANTE?

Per la natura stessa del Pronto Soccorso, ambiente sovraffollato, caotico e rumoroso con  interruzioni frequenti, il passaggio di consegne infermieristiche rimane una fase molto delicata e soggetta ad errori od omissioni che possono portare ad eventi avversi anche gravi. A maggior ragione, in questo setting, una  corretta consegna può contribuire a diminuire il rischio di errore da parte degli operatori.

team

Strumenti per rendere la consegna più efficace 

Le sperimentazioni e i protocolli elaborati a livello internazionale per rendere la consegna più efficace sono moltissimi, anche perché non vi può essere un’unica soluzione valida per tutte le situazioni, ma è necessario identificare lo strumento più idoneo per la propria realtà.

Nel setting del Pronto Soccorso il metodo SBAR è quello più indicato.

Metodo SBAR

SBAR Costituisce un tipo di tecnica codificata, standardizzata e sicura di trasferimento delle informazioni tra professionisti; questa metodologia è oggi quella più diffusa.

Storia ed impieghi del metodo SBAR

Inizialmente è stato adottato nei sottomarini nucleari USA per impartire rapidamente ed efficacemente istruzioni nella catena di comando. Successivamente ha trovato impiego in altri  ambiti militari americani ed anche in campo industriale.

E’ stato applicato per la prima volta in ambito sanitario alla fine degli anni 90 negli ospedali americani accreditati Jont Commission.

L’ OMS ha dato ampio risalto alla metodica, inserendola dal 2009 a pieno titolo tra “Communication Tools” per la sicurezza dei pazienti.

L’impiego sanitario del metodo SBAR

Il metodo SBAR può essere utilizzato per standardizzare tutti i passaggi di informazione in qualunque fase del percorso terapeutico del paziente e si adatta a qualsiasi contesto sanitario.

Si applica sia ai passaggi di informazione verbali che scritte e sia in ambito di routine che nell’emergenza.

Permette un passaggio di consegne conciso, veloce e allo stesso tempo completo e ordinato, riducendo le incomprensioni, la trasmissione di informazioni incomplete e le perdite di tempo.

SBAR è l’acronimo di:

S  Situation (Situazione): identificazione del paziente e rapido inquadramento della situazione

B Background (Contesto): rapida panoramica sull’anamnesi del paziente, le terapie, gli interventi e i dati clinici più rilevanti

A Assessment (Accertamento/Valutazione): parametri vitali, segni e sintomi, presidi usati, farmaci somministrati.

R recommendation (raccomandazione/richiesta): tutto ciò che deve essere fatto o che si richiede.

Esempio riferito ad una consegna infermieristica in Pronto Soccorso: 

Situazione: In sala visita 3 c’è Rossi Mario, 80 anni, entrato per trauma cranico e ferita lacero contusa della nuca

Contesto: Circa due ore fa è caduto mentre andava in bagno, battendo la testa. Ricorda l’accaduto, non ha perso conoscenza. Non prende farmaci e non ha allergie.

Valutazione: Ha GCS di 15. I parametri vitali sono normali e non ha avuto vomito. Ha eseguito un rx della colonna cervicale che è negativa e la ferita è stata suturata e medicata. E’ vaccinato per il tetano. Gli abbiamo somministrato per il dolore una compressa di Paracetamolo 1g.

Raccomandazione/richiesta: Lo teniamo in osservazione come da protocollo aziendale per i traumi cranici. E’ accompagnato dalla figlia.

Variabilità dei contenuti

I contenuti della comunicazione variano a seconda dell’obiettivo e degli attori coinvolti. Un passaggio di consegne tra reparti di degenza, richiede una più approfondita valutazione delle sezioni “Situation” e “Background”, volte a dare informazioni più precise riguardo l’anamnesi e la situazione.

Diversamente, in una situazione di emergenza è più importante soffermarsi sull’“Assessment” e fornire solo lo stretto necessario delle informazioni relative alla storia clinica del paziente.

La fase “Reccomandation” viene ovviamente gestita in modo diverso a seconda dei ruoli degli operatori coinvolti.

CONCLUSIONI

Adottare un modello standardizzato nel passaggio di consegne può migliorare l’efficacia, l’efficienza e la presa in carico del paziente. L’utilizzo del metodo SBAR anche in emergenza potrebbe essere la soluzione, in quanto favorisce la trasmissione delle informazioni in maniera semplice, completa, sintetica e ordinata.

BIBLIOGRAFIA

-De Meester, K., et al. SBAR improves nurse–physician communication and reduces unexpected death: A pre and post intervention study. Resuscitation, 2013, 84.9: 1192-1196.

-Iavarone D. Il passaggio della consegna infermieristica, ne abbiamo davvero bisogno? Alla ricerca di opportunità di miglioramento. L’Infermiere n°4 / 2014
-Drachsler H, et al. The Handover Toolbox: a knowledge exchange and training platform for improving patient care. British Medical Journal, Quality and Safety, 2012, 21:114-120.

-Flink M, et al HANDOVER Research Collaborative. The key actor: a qualitative study of patient participation in the handover process in Europe. British Medical Journal, Quality and Safety, 2012, 21: 89-96.

-Zucconi M. Il metodo SBAR per prevenire gli errori di comunicazione, Professione Infermiere M. Zucconi Umbria, n. 2 2013.

-Jefferies Det al. Comparing written and oral approaches to clinical reporting in nursing. Contemporary Nurse, 2012, 42(1): 129–138.

-Paletti P. Handover: il passaggio delle consegne chiave della sicurezza. Care 2012; 4:24-32

-Raduma-Toma M, et al. Doctors’ handovers in hospitals: a literature review. BMJ Qual Saf 2011; 20: 128-133

-Randmaa M, et al. “SBAR improves communication and safety climate and decreases incident reports due to communication errors in an anaesthetic clinic: a prospective intervention study.” BMJ open 2014; 4.1

-Biscaro M, Benetton M, Il passaggio di consegne tra emergenza territoriale e pronto soccorso, studio osservazionale con metodo SBAR. Scenario 2014 1:40-47

Vincenzo Peloponneso
Vincenzo Peloponneso
Infermiere presso Dipartimento di Emergenza e Urgenza ASO S. Croce e Carle – Cuneo Appassionato di evidence based nursing. I miei interessi scientifici riguardano tutto ciò che è inerente l’assistenza alla persona in area critica. Mi occupo di educazione, formazione e ricerca in ambito infermieristico. @vinpel | + Vincenzo Peloponneso

7 Commenti

  1. in ps a bologna mi hanno insegnato che 3 sono le cose da sapere per sopravvivere:
    1) prima poi il tuo turno finisce e puoi delegare qualcun altro
    2) chi sta male NON SEI TU
    3) quando fai il massaggio cardiaco controlla se hai polso; se si, hai già fatto il 50% del lavoro!
    a

  2. Interessantissimo post. Penso a certi passaggi di pz al triage da parte di alcuni ns equipaggi di volontari. Mille dettagli inutili o gravi omissioni, che poi impegnano l’infermiere al triage a fare mille domande. Dovremo fare una formazione adeguata.

  3. Ciao Vincenzo,
    ti faccio i complimenti per il post.

    Conosco già il metodo SBAR e sono contento che qualcuno gli abbia dedicato un articolo. Quando posso lo applico (ahimè non sempre, sono onesto) e lo faccio in maniera “scritta”. Il che mi sembra ancora più efficace. Sarebbe bello farlo diventare una routine soprattutto nei reparti di OB e Medicina d’Urgenza.

    Un abbraccio.

  4. Bravissimo Vincenzo! I tuoi post sono sempre…come perle che aiutano ad ampliare o a rispolverare qualche conoscenza.
    Ti seguo con affetto e…ammirazione. Un abbraccio.
    Silvy

  5. Bel post.
    Gli acronimi e gli score sono utili ma stanno diventando troppi e non tutti hanno dimestichezza con l’inglese. Perché non immaginare una traduzione in italiano? SBAR potrebbe diventare CACODAPRO CAso CONtesto DAti PROgramma é come l’AVPU che in italiano può diventare VIVEDONO VIgile VErbale DOlore NO risposta per valutare lo stato di coscienza

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