mercoledì 4 Dicembre 2024

Polmonite da nuovo coronavirus

È stato identificato in Cina un nuovo virus, responsabile di una grave polmonite, denominato al momento novel coronavirus (2019-nCoV).

La prima segnalazione all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata del 31 dicembre 2019 ed era riferita ad alcuni casi di polmonite ad eziologia sconosciuta rilevati nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei.

La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.

Nei giorni successivi il numero di casi identificati è andato rapidamente aumentando e il 07 gennaio 2020 le autorità cinesi hanno identificato l’agente eziologico come un nuovo tipo di coronavirus, lo stesso genere che causa un banale raffreddore, ma anche la Severe acute respiratory syndrome (SARS) e la Middle East Respiratory Syndrome (MERS).

Il 13 gennaio è stato identificato il primo caso al di fuori della Cina, in Tailandia e altri casi sono stati identificati in Giappone, Corea e USA.

In Italia non è stato ad oggi segnalato nessun caso sospetto ed è già attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute e delle sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS).

Inoltre, la Rete nazionale per la gestione della Sindrome da insufficienza respiratoria acuta grave da polmoniti, con eventuale utilizzo della circolazione extracorporea (vv ECMO), è attiva e disponibile.

Sintomatologia comune

I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie e gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse.

Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti, quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi.

Criteri clinici ed epidemiologici provvisori

Di seguito i criteri clinici ed epidemiologici provvisori per identificare i casi sospetti (fonte CDC) ai quali applicare isolamento respiratorio aereo

CRITERI CLINICICRITERI EPIDEMIOLOGICI
Febbre
e
Sintomi di infezione delle basse vie respiratorie (es. tosse, dispnea)
ENei 14 giorni precedenti la comparsa dei sintomi, storia di un viaggio a Wuhan, Cina
– oppure –
Nei 14 giorni precedenti la comparsa dei sintomi, contatto stretto con un caso sintomatico sospetto di infezione da 2019-nCoV
Febbre
o
Sintomi di infezione delle basse vie respiratorie (es. tosse, dispnea)
ENei 14 giorni precedenti la comparsa dei sintomi, contatto stretto con un caso di infezione da 2019-nCoV confermato in laboratorio.
Criteri clinici ed epidemiologici provvisori (fonte CDC)

Per contatto stretto si intende:

  • Esposizione dovuta ad assistenza sanitaria, compresa assistenza diretta a pazienti affetti da nCoV, lavorare con operatori sanitari infettati da nCoV, visitare pazienti o permanere nello stesso ambiente di un paziente con nCoV.
  • Lavorare a stretto contatto o condividere la stessa classe con un paziente con nCoV.
  • Viaggiare con un paziente con nCoV, con qualsiasi mezzo di trasporto.
  • Vivere nella stessa casa di un paziente con nCoV.

I casi sospetti vanno visitati in un’area separata dagli altri pazienti e ospedalizzati in isolamento, possibilmente in una stanza singola, facendo indossare una mascherina chirurgica.

Il numero di operatori sanitari, di familiari e di visitatori deve essere ridotto e deve essere registrato.

L’infezione è trasmissibile da uomo a uomo e, ad oggi, sono stati documentati casi anche fra il personale sanitario.

È raccomandato quindi adottare le misure standard di biosicurezza indossando mascherina e protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe non sterile e guanti.

Qualora siano necessarie procedure che possono generare aerosol, la mascherina dovrebbe essere di tipo FFP2.

Al momento non esiste una trattamento antivirale specifico e la terapia è principalmente sintomatica (antinfiammatori, supporto respiratorio, idratazione) e nei casi gravi supporto rianimatorio considerando la richiesta di una consulenza infettivologica.

Diagnostica di laboratorio

I campioni biologici raccomandati per la diagnosi di laboratorio per il nuovo coronavirus sono prelievi di:

  • alte vie respiratorie (es. tamponi nasofaringeo e/o orofaringeo, aspirato nasofaringeo)
  • basse vie respiratorie, se possibile (es. sputum, aspirato endotracheale, lavaggio broncoalveolare)

Il risultato negativo di un test condotto su un singolo campione, soprattutto se prelevato dalle alte vie respiratorie, non esclude l’infezione.

È raccomandato un campionamento ripetuto e l’inclusione di campioni dalle basse vie respiratorie nei casi di infezione grave e progressiva.

L’OMS sta monitorando attentamente la situazione ed è stata predisposta una guida tecnica sul nuovo coronavirus, che sarà aggiornata quando saranno disponibili ulteriori informazioni.

Attualmente, sono ancora in corso le indagini per valutare l’intera portata dell’epidemia in quanto la città di Wuhan è un importante snodo di trasporto nazionale e internazionale.

Sono necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche di questo nuovo virus in quanto la fonte non è ancora nota.

AGGIORNEREMO QUESTO ARTICOLO IN CASO DI NOVITA’.

Di seguito le principali fonti nazionali e internazionali.

  1. Ministero Salute anche con FAQ specifiche (22 gennaio)
  2. Circolare ministeriale
  3. ISS
  4. ECDC
  5. CDC USA con una pagina per operatori sanitari
  6. WHO

Tommaso Scquizzato
Tommaso Scquizzato
Researcher in the fields of Cardiac Arrest, Resuscitation Medicine and Critical Care at the Center for Intensive Care and Anesthesiology of IRCCS San Raffaele Scientific Institute | Medical student | Software developer

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