mercoledì 27 Settembre 2023

Sirene e lampeggianti…

Diamo per scontato che quanto più rapidamente un traumatizzato o un paziente in condizioni instabili viene trasportato dal luogo dell’evento al pronto soccorso, maggiori siano le opportunità che ha di salvarsi. Questo prevede l’utilizzo, da parte di chi è alla guida dei mezzi di soccorso, di sirene, lampeggianti e di una velocità di marcia tali da raggiungere questo scopo.  Questo modo di operare è veramente utile? In poche parole i minuti guadagnati durante il trasporto rappresentano realmente un vantaggio e quali sono i rischi? A queste domande cerca di rispondere un articolo in press sull’American Journal of Emergency Medicine.

Use of a limited lights and siren protocol in the prehospital setting vs standard usage è il titolo dell’articolo in questione. Vediamo cosa dice.

Lo studio
Negli Stati Uniti non esiste un protocollo nazionale per l’utilizzo delle sirene e dei lampeggianti. Il tempo risparmiato utilizzando simili protocolli è variabile, da 0,46 sec di uno studio a 2,62 minuti di un altro. Questo tempo risparmiato vale il rischio di collisione, sicuramente presente quando si tenta di raggiungere l’ospedale nel più breve tempo possibile?
Gli autori hanno così condotto uno studio di coorte mettendo a confronto 4 diverse città in cui era stato definito un protocollo di utilizzo di luci e lampeggianti, con altre 4 città in cui l’utilizzo era a discrezione del personale.
Le situazioni cliniche per cui era autorizzato l’uso del protocollo sono riassunte qui sotto

Obiettivo
Lo scopo dello studio era verificare se un tale protocollo potesse influire sul destino del paziente, una volta giunto in ospedale, ed in particolare quello che gli autori hanno definito  discharge status
dimissione dal dipartimento di emergenza
– ricovero in ospedale con monitoraggio cardiaco
–  ricovero ospedaliero ma non in terapia intensiva
– necessità di terapia intensiva o di un trattamento chirurgico del trauma
Risultati
Nel periodo compreso tra luglio e dicembre 2009 sono stati trasportati  808 pazienti. Non vi sono state differenze significative rispetto all’obiettivo primario, ovvero il destino dei pazienti una volta giunti in pronto soccorso. Il personale addestrato all’utilizzo del protocollo sull’uso di sirene e lampeggianti li ha utilizzati con una frequenza 5,6 volte minore.
Limitazioni
Una limitazione è rappresentata dalla scelta delle città coinvolte nello studio le cui dimensioni, ma non la distribuzione demografica, possono non essere considerate perfettamente omogenee ed assimilabili al territorio nazionale.
Conclusioni
Gli autori concludono che l’uso di protocolli standardizzati di utilizzo di sirene e lampeggianti riduce notevolmente il loro uso e questo ha un notevole impatto sulla sicurezza.
Commento personale
Ancora una volta mi stupisco di quanta rilevanza venga data oltre oceano a cose, almeno in apparenza scontate.
Assodato infatti che usare dispositivi di allarme e velocità  eccessive comporti un rischio non solo per trasportato e trasportatori, ma anche per altri utenti della strada. Meno scontato, forse, il fatto che alla fine il destino del paziente una volta giunto in ospedale non cambi.
Qual è la situazione da noi? Onestamente non lo so. L’uso della sirena andrebbe riservato, credo, ai codici ad alta priorità ( gialli e rossi), ma l’impressione e che non sempre sia così.. Guardando poi le indicazioni utilizzate nello studio, queste mi sembrano senza dubbio più restrittive di quelle che vengono utilizzate abitualmente alle nostre latitudini. L’intenzione è senza dubbio meritoria, non sempre il risultato, ma forse è solo una mia impressione.
Mi aspetto i commenti di chi vive questa esperienza tutti i giorni e non solo…
Carlo D'Apuzzo
Carlo D'Apuzzo
Ideatore e coordinatore di questo blog | Medico d'urgenza in quiescenza | Former consultant in Acute Medicine | Specialista in medicina interna indirizzo medicina d’urgenza e in malattie dell’apparato respiratorio | #FOAMed supporter

12 Commenti

  1. In realtà da noi la realtà è del tutto frammentata, non si può parlare di un unico protocollo per tutti.
    Nella mia zona, sirena e lampeggianti vanno di pari passo a codici gialli e rossi, che vengono elargiti con parsimonia (soprattutto per quanto riguarda il ricovero in H, perché in uscita a volte abbiamo “l’emergenza” in quanto l’utente non si spiega bene e nel dubbio cercano di farci arrivare quanto prima).
    Da semplice soccorritore quale sono, turnando spesso, posso dire che in una buona fetta di casi è vero che il destino del paziente non cambia, tuttavia c’è anche una parte di pazienti le cui sorti dipendono dalla tempestività dell’intervento, ed è per quelli che val la pena accendere la sirena.
    Che poi, per quel che ho constato negli anni di servizio, c’è un vizio di fondo: coordinamento servizio 118/Pronto soccorso.
    Tantissime volte ricoveriamo in giallo, arriviamo in PS col pz spesso critico e nessuno è lì pronto ad intervenire perché nessuno è stato preallertato.
    E in questi casi è vero, la sirena coi rischi che comporta non serve a niente se il “meccanismo” si inceppa.

  2. Nella nostra realtà, in cui il PS si trova spesso ad oltre 10 minuti dal target che possono anche diventare 30 per il traffico, l’utilizzo congiunto lampeggianti/sirene è spesso fondamentale. Per gli interventi di emergenza il protocollo prevede, sui codici verdi il solo uso dei lampeggianti che quindi non danno alcuna “priorita” ma servono solo a rendere all’utenza evidenza del fatto che l’ambulanza sta compiendo un servizio e che non sta andando a spasso per conto suo. Per il giallo e il rosso prevede l’uso congiunto di lampeggianti e sirene. Poi, dopo i tagli effettuati l’anno scorso che hanno ridotto drasticamente le ambulanze sul territorio è nato un nuovo codice, non scritto, che io chiamo 1 e 1/2 (da noi i codici rientro sono numerici 1=verde, 2=giallo, 3=rosso) che equivale alla specifica della centrale di rientrare in uno e, se trovate traffico, accendete le sirene. Anche qui da noi sussiste il problema di arrivi al PS in giallo/rosso senza che il PS sia stato allertato. L’unico caso in cui vedo sempre allertato il PS è sul codice Blu ossia sul paziente in ACC.

  3. Un Soccorritore, Emiliano, grazie del vostro commento. Ero sicuro che questo tema sarebbe stato di interesse. Concordo con voi che non si possa generalizzare.Come sempre anche al di fuori di protocolli condivisi, sicuramente utili, è il buon senso che deve governare le nostre azioni. Per quanto riguarda l’allerta, io vedo che nella mia realtà, è una prassi consolidata se non sempre almeno in una buona percentuale di casi.

  4. Buona sera, io vorrei dare la mia opinione da volontario di CRI, sono autista soccorritore ed è un’incarico che, nel contesto di servizio 118, svolgo saltuariamente. Per quello che mi riguarda personalmente mi è stato spiegato in poche parole che: si va bene adottare le misure di protocollo per i codici gialli e rossi con segnalatori luminosi e acustici, ma mai a scapito dell’incolumitaà dell’equipaggio del mezzo e soprattutto delle utenze che si possono incontrare nel tragitto sia in andata che in ritorno con il paziente a bordo. Io devo dire che mi sono sempre comportato di conseguenza in base alle caratteristiche d’intervento ( orario, traffico, distanza da raggiungere, tipologia d’intervento, numero di infortunati etc ) scindendo la procedura delle linee guida con la valutazione personale di esigenza e sicurezza a 360 gradi.

  5. Ottimo studio(americano,guarda caso),da noi ,purtroppo,la realtà è ben diversa:a fronte di un articolo CHIARO del CDS che regolamenta l’uso di lampeggianti e sirena si assiste ancora oggi ad un uso smodato e incomprensibile di tali dispositivi(ed i commenti lo confermano):si va da regioni dove l’uso è normato solo per gialli/rossi…a luoghi dove leggo che si accendono i lampeggianti a pz carico(a che pro?secondo noi/voi l’utenza sa che cosa vuol dire una ambulanza ferma al semaforo rosso con i lampeggianti accessi o rischiamo solo di creare confusione in una delle peggiori utenze stradali d’europa?),si v da luoghi(come il mio Piemonte)dove anche in uscita il codice verde è da espletare in urgenza(possibile evoluzione,mi dicono dal direttivo torinese,ma nessuno mi spiega allora perchè spendiamo soldi per i corsi dispatch degli inf. di CO se poi tanto l’uscita è sempre e solo a sirena accesa)e il rientro è a discrezione….se vedi traffico accendi(per me la situazione peggiore in cui porsi per creare incidenti,quella di accendere a jo jo la sirena e i lampeggianti,senza contare la pessima figura che si fa con la gente che ci vede accendere per saltare la coda al semaforo).troppe frammentazioni,troppo menefreghismo,troppa faciloneria con cui si danno in mano mezzi di soccorso a personaggi dubbi,il tutto condito da una mancanza di una normativa seria e comune che imponga l’uso dei dispositivi in maniera corretta.

  6. Il tema è spinoso ma deve essere affrontato. Scrivo una serie di mie considerazioni:
    Mi meraviglio che ci siano interpretazioni così difformi da un posto all’ altro qui in Italia visto che il codice della strada è univoco e non prevede MAI i lampeggianti accesi senza i segnalatori acustici contestualmente attivati e li consente solo per i servizi in emergenza.
    Esistono numerosi studi pubblicati (Ambulance crash ad es.) che dimostrano che la guida in emergenza fa aumentare di 8 – 10 volte il rischio d’ incidenti e quindi andrebbero attentamente discriminate le condizioni che la indicano.
    Fra l’ altro la guida in emergenza genera un elevato stress all’ utente ed anche questo andrebbe soppesato.
    Sicuramente alle centrali operative farebbe comodo avere tutti i mezzi sempre in emergenza: è deresponsabilizzante (ma allora perchè non trasformare le centrali operative in call center di semplice smistamento mezzi) e genera una minore necessità di mezzi perchè i singoli servizi vengono effettuati in minor tempo.
    In realtà, come dimostra bene questo studio, le patologie realmente tempo dipendenti sono davvero statisticamente pochissime.
    Altra mia valutazione è che la guida in emergenza andrebbe riservata non a tutti agli utenti con patologie gravi ma solo a quelli realmente instabili o con patologie magari anche meno pesanti ma che sono tempo dipendenti per una valutazione diagnostico/terapeutica effettuabile solo in ospedale.
    A parità di patologia riscontrata sul posto la guida in emergenza dovrebbe essere valutata differentemente a seconda del tipo di personale indicato (Volontario, dipendente non sanitario, infermiere, medico).
    Sicuramente l’ abuso dei sistemi delle segnalazioni induce la cittadinanza alla assuefazione per cui il far largo ai mezzi di soccorso viene tenuto sempre meno in considerazione ed è sorprendente constatare che risulta + significativo l’ uso del clacson che della sirena.
    Le soluzioni andrebbero senz’ altro procedurate ed individuate sulla base di valutazioni di studi esistenti (questo ad es.) e su sperimentazioni locali, ma credo che nessun direttore abbia interesse ad accollarsi responsabilità che può non avere e ad aumentare le richieste di mezzi e quindi a farne le spese sono gli operatori, gli utenti e la cittadinanza che si espongono ad un rischio maggiore d’ incidente, tanto se succede il crash è sempre molto facile individuare il colpevole e quindi per gli operatori oltre che il danno anche la beffa,

    • Buonasera, sono Infermiera del 118 e lavoro sia in Centrale che sul territorio . Nell’ambito della regione Marche utilizziamo un protocollo condiviso sull’uso di dispositivi acustici e visivi che, come da codice della strada, non può essere disgiunto. Di seguito trovate il link dove è possibile visionare come nelle Marche si è arrivati a limitare allo stretto necessario l’uso di tali dispositivi, cosa che a mio parere ha reso “più visibile” il mezzo che effettua intervento; per descriverla con frasi popolari, che poi se vogliamo sono quelle che a volte fotografano la realtà, si è passati da ” ah ma non è niente tanto suonano sempre” a ” oh ma se suona è proprio grave!” In linea di massima diciamo che utilizziamo sirene per i rossi in uscita e rientro. A volte per i gialli in rientro( sigma) quando l’equipaggio è MSB e le condizioni del paziente non sono proprio brillanti! In tal caso, come per i rientri in rosso la Centrale comunica al Triage tutte le notizie di cui è in possesso oltre che il tempo stimato all’arrivo in PS.
      http://coes.altervista.org/fileadmin/Archivio_Marche/Iniziative_Coes/Libro_giallo_2010_01.pdf alle pag 102/103

  7. Sono da alcuni anni volontario autista soccorritore di ambulanza , ho avuto numerose discussioni con alcuni colleghi su alcuni comportamenti durante i servizi :
    – è indispensabile accendere lampeggianti e sirene per una chiamata in codice giallo o rosso al momento dell’uscita dalla rimessa anche se mi trovo in un centro abitato e in assenza di traffico urbano e magari in ore notturne?
    – posso accendere i lampeggianti e addirittura la sirena rientrando in sede una volta terminato il trasporto e comunicato alla centrale che sto rientrando ?
    – nei trasporti ordinari si può fare uso di lampeggianti e sirena se il trasportato accusasse improvvisamente qualche malore?
    Ringrazio .

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