mercoledì 4 Dicembre 2024

Trauma cranico minore, c’è un marker prognostico affidabile?

Abbiamo parlato a più riprese di linee guida e protocolli atti a ridurre l’esecuzione di TAC encefaliche inutili senza però mettere a rischio la salute dei pazienti che visitiamo in pronto soccorso per trauma cranico di lieve entità.. Sappiamo anche che la medicina è una scienza complessa ed i tentativi di renderla semplice attraverso al ricerca di test in grado di indicarci un percorso diagnostico o una terapia raramente trova poi una vera applicazione pratica. Forse un’ eccezione potrebbe essere rappresentata dal dosaggio plasmatico della proteina  S100 – B quale indicatore prognostico proprio del trauma carnico minore.

E’ stato pubblicato nel numero di marzo degli Annals of Emergency Medicine un lavoro che aveva l’obiettivo di valutare se il dosaggio della proteina S100-B fosse in grado di  identificare pazienti con trauma cranico minore cui potesse essere evitato di eseguire la TC S100-B protein as a screening tool for the early assessment of minor head injury

La proteina S 100-B ha origine nella glia e viene principalmente espressa dagli astrociti ed è stata considerato un possibile marcatore prognostico non solo del trauma cranico severo ma anche in quello minore già in altri studi .

Nel periodo compreso tra dicembre 2007 e febbraio 2009,  in un ospedale universitario di Bordeaux in Francia, è stato condotto uno studio prospettico osservazionale su una popolazione di 2128 traumi cranici di lieve entità. In 1560 di essi è stato eseguita la TAC ed il dosaggio della proteina S100-B.

Questi i risultati:

  • Furono riscontrate lesioni endocraniche in 111 pazienti con livelli plasmatici di S100-B di 0,46 g/l (interquartile range tra 0,26 e 0,72) contro lo 0,22 g/l (IQR tra 0,14 e 0,36)
  • Con un cutoff di 0,12 g/l le lesioni cerebrali alla Tc vennero identificate con una sensibilità del 99,1% , una specificità del 19,7%, un valore predittivo negativo del 99,7%, un LR+ 1,24 e LR- 0,04.
Le conclusioni degli autori sono state che  il dosaggio plasmatico della proteina S 100-B è un test di screening promettente al fine di identificare quei pazienti con trauma cranico minore cui può essere evitata la TC del cranio.
Gli autori pur convenendo della necessità di studi controllati e randomizzati di conferma del loro lavoro sottolineano che l’utilizzo di questo marcatore avrebbe poi altri due vantaggi:
– il basso costo del test (circa 20 dollari)
– il ridurre la permanenza dei pazienti in pronto soccorso nell’attesa delle 6 ore canoniche cui far seguire l’esecuzione della TC.
Come sempre alcune considerazioni personali.
Lo studio è sicuramente interessante anche perché eseguito su un campione numericamente importante e perché, ancora una volta, ha lo scopo di risparmiare radiazioni ai nostri pazienti ed all’ambiente, ma ho trovato forse anche più interessante l’editoriale di accompagnamento pubblicato nello stesso numero del giornale

Medical Decisionmaking: Let’s Not Forget the Physician.

L’autore sostiene che prima che un test venga adottato nella nostra pratica clinica di tutti i giorni dovrebbe dimostrare di essere superiore del semplice giudizio clinico del medico basato su anamnesi esame obiettivo e da quell’insieme di fattori che possiamo chiamare impressione clinica globale che ci fa dire se un determinato paziente sia meritevole di ulteriori approfondimenti diagnostici oppure no.
Valutare quindi il dosaggio della proteina S100-B in un braccio e il giudizio clinico dall’atro non solo sarebbe interessante ma anche auspicabile. Difficile non dargli ragione.
Voi cosa ne pensate?

Carlo D'Apuzzo
Carlo D'Apuzzo
Ideatore e coordinatore di questo blog | Medico d'urgenza in quiescenza | Former consultant in Acute Medicine | Specialista in medicina interna indirizzo medicina d’urgenza e in malattie dell’apparato respiratorio | #FOAMed supporter

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