Il protocollo pubblicato nel luglio 2009 prevede due bracci: quello operativo cioè cosa dovrebbe fare il chirurgo in sala operatoria e quello non chirurgico laddove la decisione di andare in sala operatoria non è necessaria o non è stata ancora presa. Ovviamente ci occuperemo in particolare di quest’ultimo.Come sottolineato dall’editor del Blog Dr Michael MCGonigal l’algoritmo è abbastanza intuitivo.
- I pazienti instabili richiedono una rapida identificazione della causa del trauma, se l’ecografia FAST è positiva il paziente deve andare in sala operatoria e seguire il protocollo operativo
- La TC va utilizzata nella diagnosi del paziente stabile ma se viene identificata una lesione epatica ed il paziente diventa instabile deve andare in sala operatoria
- Uno stravaso di mezzo di contrasto in un paziente stabile dovrebbe richiedere l’intervento del radiologo interventista per una eventuale embolizzazione
- In caso di insorgenza di complicazioni (SIRS, dolore addominale, febbre o ittero) un nuovo esame Tc è autorizzato
- Lesioni ascessuali epatiche o raccolte biliari possono gestite mediante la radiologia interventistica. Perdite biliari persistenti possono essere ridotte mediante ERCP o sfinterotomia
- La laparascopia può essere utilizzata per trattare ascite biliare o rilevante emoperitoneo
La premessa che si legge in queste linee di indirizzo è che comunque non vi siano grosse evidenze e che in assenza di studi randomizzati le linee guida sono basate su studi osservazionali e retrospettivi.
bravi